Salute 24 Novembre 2025 11:28

Per la prima volta un cuore viene trapiantato senza mai interrompere il suo battito

Per la prima volta un cuore da Atene viene trapiantato a 1600 km di distanza senza mai interrompere il suo battito. E' avvenuto all'ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino

di Valentina Arcovio
Per la prima volta un cuore viene trapiantato senza mai interrompere il suo battito

Nei giorni in cui ricorre il quarantesimo anniversario del primo trapianto di cuore eseguito in Italia, una nuova frontiera è stata superata: il cuore da trapiantare è stato tenuto battente non solo nella fase del trasporto, ma anche mentre è stato impiantato nel ricevente. Questo è quello che è avvenuto pochi giorni fa, presso il Centro Trapianti di Cuore e di Polmone dell’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino. Incredibile ma vero: il cuore che poi è stato trapiantato nelle sale operatorie della Cardiochirurgia ha ripreso a battere a 1600 km di distanza (tanto è la distanza da Torino di Atene, dove si trovava la donatrice) e non è stato fermato neanche durante il suo impianto nel torace del ricevente, per un totale di 8 ore.

Una vera rivoluzione che permette di superare la barriera del tempo perché il cuore è artificialmente perfuso durante tutte le fasi del trapianto (trasporto ed impianto) senza soffrire per l’ischemia legata alla mancanza di sangue (di solito l’organo ha un tempo massimo di ischemia di 4 ore per essere trapiantato). Una donatrice greca in un ospedale di Atene viene segnalata dal Centro Nazionale Trapianti e dal Centro Regionale Trapianti del Piemonte al Centro di Trapianto di Cuore della Città della Salute e della Scienza di Torino. Un’équipe prelievo delle Molinette, partita da Torino nel tardo pomeriggio, raggiunge la Grecia con un jet privato. A mezzanotte inizia il prelievo. Il cuore viene prelevato e, dopo essere stato alloggiato in una macchina che permette di ripristinare la sua perfusione durante il trasporto viene fatto ripartire.

Superate le barriere del tempo

Il cuore ha ricominciato a battere nella macchina di perfusione ad Atene e trasportato in questo stato (battente) a Torino. Nel frattempo un paziente di 65 anni, affetto da una grave cardiomiopatia dilatativa post-infartuale in attesa del trapianto da circa un anno, è stato portato nella sala operatoria della cardiochirurgia e preparato a ricevere il trapianto. Il cuore è arrivato in sala operatoria battendo nella macchina di perfusione per circa sei ore. Il ricevente era in circolazione extracorporea e il suo vecchio cuore malandato era già stato espiantato. A differenza della pratica abituale, il cuore da trapiantare non è stato fermato, ma è stato collegato alla circolazione extracorporea che stava mantenendo in vita il paziente. In questo modo il cuore nuovo poteva essere staccato dalla macchina di perfusione usata per il trasporto mantenendo la perfusione stessa e il battito cardiaco.

Si aprono nuovi scenari nella trapiantologia moderna

Il trapianto eseguito con successo è stato quindi condotto con il cuore che batteva naturalmente, prima sorretto dalle mani dei chirurghi ed infine nella sua posizione naturale, ovvero nel cavo pericardico del paziente. Il decorso post-trapianto si è svolto in maniera regolare ed il paziente è stato trasferito dalla Terapia Intensiva al reparto di degenza ordinaria della Cardiochirurgia dopo pochi giorni. Questo trapianto rappresenta un ulteriore importante traguardo abbattendo la sofferenza dell’organo prima del suo impianto ed aprendo nuovi scenari prima impensabili alla trapiantologia moderna.

Un esempio delle eccellenze italiane

“La bravura dei nostri professionisti ha reso possibile questo intervento che apre una nuova frontiera nei trapianti di cuore. Una storia a lieto fine che ancora una volta diventa esempio delle eccellenze della nostra Città della Salute e della Scienza a livello europeo e del valore dei nostri operatori”, dichiara il direttore generale CDSS Livio Tranchida. “Una volta di più il Sistema Trapianti della Regione Piemonte si conferma ai vertici italiani ed europei con un trapianto di cuore di eccezionale difficoltà tecnico-organizzativa. Ennesima conferma di quanto CDSS meriti il ruolo di IRCCS Trapianti”, dichiara Federico Riboldi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte.

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