Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre le lancette torneranno indietro di un’ora. “Ma il passaggio all’ora solare - spiegano gli esperti della Società Italiana di Medicina Ambientale - non è un semplice gesto meccanico: altera i ritmi biologici, incide sulla salute, peggiora la concentrazione”
Ogni anno, l’ultimo weekend di ottobre segna il ritorno dell’ora solare: le lancette si spostano indietro di sessanta minuti, e le giornate improvvisamente si accorciano. Un piccolo gesto che però – avvertono i medici della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) – non è affatto innocuo. Il nostro organismo, sincronizzato sui cicli luce-buio, subisce una brusca alterazione del proprio orologio interno, con conseguenze che si riflettono sul sonno, sull’umore e persino sulla sicurezza stradale. “Il passaggio da ora legale a ora solare e viceversa determina ripercussioni negative sulla salute umana – spiega il presidente SIMA, Alessandro Miani –. Si altera la ritmicità circadiana, ossia l’orologio biologico che regola il funzionamento del nostro corpo nell’arco delle 24 ore. Il mancato rispetto di questi ritmi naturali può influenzare pressione arteriosa e frequenza cardiaca”.
Effetti sulla salute e sulla sicurezza
Gli studi internazionali confermano l’impatto del cambio d’orario. L’Università di Stoccolma, per esempio, ha segnalato un aumento del 4% degli infarti nella settimana successiva al ritorno all’ora solare. “Molte persone – aggiunge Miani – lamentano insonnia, difficoltà di concentrazione, irritabilità e cali di rendimento, con effetti che possono riflettersi sul lavoro, a scuola e nella vita familiare”. Ma le conseguenze non si fermano qui. Secondo la SIMA, il passaggio all’ora solare si accompagna a un incremento degli incidenti stradali e sul lavoro. “Nei periodi di ora legale – sottolinea Miani – è stata osservata una riduzione fino al 13% degli incidenti che coinvolgono pedoni, grazie alla maggiore visibilità nelle ore serali. Con l’ora solare, invece, il buio arriva prima e i rischi aumentano”. Uno studio australiano, inoltre, ha evidenziato un aumento dei suicidi nelle settimane immediatamente successive al cambio dell’orario, mentre altre ricerche suggeriscono un legame tra le ore di luce ridotte e la crescita dei reati nelle ore serali. “L’ora solare allunga le ore di buio, quelle in cui si concentrano furti, rapine e altri episodi di microcriminalità”, osserva ancora Miani.
La petizione per l’ora legale tutto l’anno
Proprio per contrastare questi effetti, la SIMA e Consumerismo No Profit hanno lanciato una petizione online per chiedere al Governo di rendere permanente l’ora legale. L’iniziativa, che ha già raccolto oltre 350mila firme, punta anche a ridurre i consumi energetici e le emissioni, con benefici ambientali ed economici per le famiglie. “Più luce significa più sicurezza, meno sprechi e una migliore qualità della vita – conclude Miani –. Non si tratta solo di risparmiare energia, ma di proteggere la salute e il benessere delle persone”. (Per aderire alla petizione clicca qui).
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