One Health 27 Gennaio 2025 17:07

Giornata mondiale delle malattie neglette, Aifa-Iss: “I big killer dei Paesi più poveri”

Si tratta di ventuno gruppi di patologie differenti diffuse soprattutto nei Paesi poveri che, però, stanno esplodendo anche alle nostre latitudini
di I.F.
Giornata mondiale delle malattie neglette, Aifa-Iss: “I big killer dei Paesi più poveri”

Sono responsabili di centinaia di migliaia di morti e colpiscono oltre un miliardo e mezzo di persone. Eppure, nonostante la rilevante incidenza, si fa poco o niente per contrastarle nei Paesi poveri dove, tra malnutrizione e assistenza sanitaria pressoché inesistente, trovano terreno fertile. Proprio per queste vengono definite malattie tropicali neglette. Non si tratta solo di una ‘questione umanitaria’, ma di un problema che riguarda la salute globale, dal momento che molte di queste patologie, ad esempio la Dengue, si stanno espandendo in altre aree, Italia compresa. Sul tema l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e Istituto superiore di sanità (Iss) hanno fatto il punto a pochi giorni dalla Giornata mondiale dedicata a queste malattie, in calendario il 30 gennaio.

La cause delle malattie neglette

Queste patologie sono classificate in  21 gruppi di malattie estremamente eterogenee, diffuse in particolar modo nelle aree tropicali più povere. A causarle sono una varietà di agenti patogeni: virus, batteri, protozoi, elminti, funghi e tossine. Malattie come la scabbia, la lebbra, la leishmaniosi, l’echinococcosi causata da patogeni che infettano l’organismo o le ormai note anche in Italia Dengue e Chikungunya. Patologie che si diffondono sempre più anche a causa dei cambiamenti climatici, il turismo e la globalizzazione, oltre che da fame, carenze di medicinali e condizioni igienico/sanitarie quantomeno precarie. “È importante parlarne – affermano il presidente dell’Aifa, Robert Nisticò, e quello dell’Iss, Rocco Bellantone – perché le popolazioni dimenticate del mondo lottano quotidianamente contro queste infezioni il cui impatto nel loro insieme è devastante e paragonabile a quello delle tre malattie chiamate big killer dei Paesi più poveri, ossia Tbc, malaria e Hiv/Aids. Ma la questione ci tocca anche da vicino perché la mobilità di persone, cibi, animali, l’aumento dei viaggi, in aree più o meno remote del mondo, determinano l’acuirsi di un rischio che si è già reso evidente e che sarà destinato ad aumentare anche a causa del cambiamento climatico. L’aumento delle temperature può determinare, infatti, un maggiore rischio della presenza di vettori, spesso zanzare, in grado di trasmettere infezioni causate da virus”.

I programmi globali di donazione di medicinali

“Le iniziative contro le malattie tropicali neglette – sottolinea Nisticò – sono sostenute da uno dei più grandi programmi globali di donazione di medicinali: attualmente, 20 diversi tipi di farmaci sono donati da 12 produttori per supportare gli interventi contro queste malattie. Tra il 2011 e il 2024, sono stati distribuiti quasi 30 miliardi di compresse e fiale; 1,8 miliardi sono stati donati e consegnati per le cure effettuate nel solo 2024. Ma durante la pandemia in molti Paesi trattamenti e assistenza hanno subito gravi interruzioni. Ora è il momento di rilanciare i programmi su sicurezza dell’acqua, servizi igienico sanitari e accesso all’assistenza sanitaria. Prevedendo nel contempo – conclude il presidente Aifa – forme di sostegno internazionale alla ricerca di nuove e più efficaci terapie”.

Il Piano dell’Oms

Intanto, l’Oms va avanti sulla strada tracciata dalla road map per il periodo 2021-2030, che definisce un piano strategico completo per garantire che le malattie neglette siano controllate, eliminate o eradicare entro il 2030. Anche se, a causa della riduzione degli investimenti e altre sfide, tali obiettivi, che sono in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, rischiano di non essere raggiunti. I fattori, nuovi o preesistenti, che ostacolano i programmi globali sulle malattie neglette includono: un cambiamento del panorama dei finanziamenti, un impegno irregolare da parte dei Paesi, capacità e competenze in diminuzione, progressi disomogenei tra Paesi endemici, difficoltà nella raccolta sistematica di dati, lacune in termini di conoscenze, farmaci, diagnostica, oltre alle migrazioni e ai conflitti. Anche il cambiamento climatico rappresenta una minaccia crescente, in particolare per le malattie trasmesse da vettori. L’Oms sta affrontando queste sfide attraverso varie iniziative, tra cui: la stima dei costi degli interventi necessari per raggiungere gli obiettivi del 2030, ai fini della pianificazione e mobilitazione delle risorse; l’espansione degli strumenti digitali per lo sviluppo delle capacità di contrasto; il rafforzamento del monitoraggio e della valutazione programmatica nonché dei sistemi di gestione dei dati; l’identificazione delle principali lacune attraverso un piano di ricerca e sviluppo e la promozione di azioni mirate per colmarle; l’analisi dell’impatto dei cambiamenti climatici e il conseguente adattamento degli interventi di controllo delle malattie. Una serie di obiettivi che, in occasione della Giornata mondiale delle malattie neglette 2025, l’Oms invita a inserire nell’agenda dei leader politici, delle istituzioni sanitarie e della ricerca.

 

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