Nutri e Previeni 30 Giugno 2015 16:19

Nelle proteine il ‘segreto’ del gusto

Nelle proteine il ‘segreto’ del gusto

proteine 3d15 anni fa, alcuni ricercatori americani completarono la ‘mappa’ del genoma umano, rivoluzionando la scienza biomedica. Oggi la rivoluzione scientifica passa per la Proteomica, l’insieme di tutte le proteine prodotte dal DNA di un essere vivente. E questo insieme, inaspettatamente, ha un ruolo importantissimo nella Scienza della Nutrizione: dal cibo che ”cura” a quello che potenzia il sistema immunitario, fino all’alimento che nasconde nelle sue proteine il segreto di un gusto migliore. Su questo tema si è aperto a Expo il IX Convegno della Società Europea di Proteomica, coordinato dall’Associazione Italiana di Proteomica (ItPA). “Dire che ‘siamo ciò che mangiamo’ e che il cibo può essere la nostra medicina non è solo filosofia – spiegano gli organizzatori – ma una realtà incontestabile: è noto infatti che il cibo che ingeriamo si trasforma ed è fatto anche di proteine che il nostro corpo utilizza, in una complessa relazione diretta”.

Studiare il proteoma degli alimenti, e quindi l’insieme di tutte le proteine che contiene, “ci dà la consapevolezza che l’alimento una volta ingerito, e quindi trasformato dall’organismo umano, può cambiare la struttura delle proteine di quest’ultimo, in meglio o peggio”. Il tema della Nutrizione di Expo è il terreno fertile per affrontare queste scoperte. Lo studio delle proteine del latte e del latte materno, ad esempio, “ha dimostrato come esistono proteine che aiutano lo sviluppo cognitivo, altre plasmano e migliorano il sistema immunitario del bambino, rendendolo più forte. La ricerche confermano la crucialità dell’allattamento materno, provando come quest’ultimo garantisca una continuità, non solo psicologica ma anche fisiologica”. La Proteomica permette inoltre di selezionare tipi di latte in grado di ridurre le reazioni allergiche nei bambini intolleranti: “E dopo il latte d’asina, già utilizzato e noto da molto tempo – dicono gli esperti – alcuni ricercatori stanno lavorando sull’impiego di latte di cammella”. Un altro filone di ricerca e’ quello che si concentra sul microbiota, ovvero l’insieme di batteri presenti naturalmente negli alimenti, e che è strettamente collegato al tema della sicurezza e della qualità del cibo.

“La maggior parte degli alimenti che fanno parte della nostra tradizione e cultura alimentare, come latte, latticini, insaccati, carne, sono alimenti ‘vivi’: contengono cioè microrganismi tipici dell’alimento e gli conferiscono le sue caratteristiche peculiari”. Studiare il Proteoma di questi microrganismi e le interazioni che hanno con il cibo “fornisce importanti informazioni su come mantenere questa flora benevola e contrastare i microrganismi patogeni che possono contaminarlo, garantendo innanzi tutto sicurezza e mantenendone la qualita’”. E se i microrganismi peculiari di un particolare territorio gli donano il suo sapore tipico, è facile intuire come le proteine siano forse il ‘segreto’ della loro bontà: “Il gusto – concludono gli esperti – dipende anche dal Proteoma”.

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa estiva

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa estiva. La redazione ringrazia tutti i lettori e dà appuntamento al prossimo 25 agosto.
Sanità

Consiglio Superiore di Sanità, si è insediata la nuova squadra

La presidenza al professor Alberto Siracusano. Schillaci: "Il Consiglio Superiore di Sanità rappresenta, da sempre, un pilastro della sanità italiana e un riferimento per tutto il sistem...
Advocacy e Associazioni

Sindrome di Down, si può davvero “eliminare” il cromosoma in più?

Dopo lo studio giapponese che ha rimosso in laboratorio una copia del cromosoma 21, la Down Syndrome Task Force, CoorDown e AIPD spiegano perché non si tratta (ancora) di una cura
Advocacy e Associazioni

Malattie ultrarare, la sfida della SPG50: “L’Italia si prepara ad accogliere la prima terapia genica”

Anche l’Italia, dopo il Canada e la Spagna, si prepara ad accogliere la terapia per la SPG50, una rarissima forma di paraplegia spastica ereditaria, entro la fine dell’anno. In un’in...