L'associazione Menopauseboost ha organizzato un importante talk a Roma per offrire risposte concrete alle donne in menopausa e abbattere l'idea che il dolore nei rapporti sessuali sia un destino ineluttabile
La menopausa è una fase della vita, non un tabù. Eppure per molte donne la vivono male sotto molti punti di vista. Non ultimo la sessualità. Considerano i rapporti sessuali dolorosi come qualcosa di ineluttabile e li accettano pur di compiacere il partner o rinunciano alla sfera intima perché il sesso è diventato per loro sinonimo di dolore e non più fonte di piacere. Per far luce su questo importante aspetto, l’associazione Menopauseboost, ha organizzato per domani a Roma un talk tra professionisti ed esperti aperto al pubblico con l’obiettivo di creare consapevolezza su sessualità e sindrome genitourinaria in menopausa e premenopausa. L’incontro, a cura di Michela Taccola, divulgatrice e founder di Faceboost e Menopauseboost, e Cinzia Polo, ginecologa esperta in menopausa e co-founder di Menopauseboost, vuole fornire alle donne, ma anche agli uomini, risposte concrete.
I disturbi legati alla sindrome genitorurinaria
Migliaia di donne italiane in menopausa convivono con sintomi come secchezza vaginale, dolore nei rapporti, bruciore urinario e infezioni ricorrenti. Alla base c’è la sindrome genitourinaria. “Si tratta di una condizione molto frequente che arriva a colpire due donne su tre in post menopausa – spiega Anna Paola Cavalieri, ginecologa e consulente ginecologo dell’ambasciata americana, nel board di Menopauseboost”. “Eppure spesso non viene diagnosticata dai medici e le stesse donne non ne parlano con il curante per pudore o perché pensano sia normale. Per tale motivo – continua – meno del 25% delle donne affette da questa condizione cronica e ingravescente, che impatta fortemente sulla salute fisica e psicologica della donna, riceve una cura appropriata”.
La sessualità non ha una data di scadenza
Polo sottolinea: “La sessualità non ha una data di scadenza: anche dopo la menopausa, con le giuste terapie ed il giusto ascolto, ogni donna può continuare a sentirsi viva. Roberta Rossi, presidente dell’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma e della Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS), aggiunge: “Anche in menopausa la sessualità è un aspetto fondamentale del benessere femminile, troppo spesso trascurato o stigmatizzato. Il cambiamento ormonale, fisico e psicologico che accompagna questa fase della vita, rende necessaria la promozione di una visione più ampia e consapevole della salute sessuale, che comprenda una possibilità di riscoperta, intimità e connessione con sé stesse e con gli altri. Parlare apertamente di desiderio, piacere, cambiamenti corporei e soluzioni disponibili – mediche, psicologiche e relazionali – è un passo cruciale per abbattere i tabù e favorire una cultura della salute sessuale come parte integrante della qualità della vita”.
L’esperienza della showgirl Sabrina Salerno
All’evento un’ospite d’eccezione: Sabrina Salerno, cantante, showgirl e attrice italiana. “Per alcune donne la menopausa è uno shock, una sorpresa, qualcosa di cui si parla così poco che quando arriva hai quasi paura di confrontarti con le altre donne”, racconta Salerno. “Nella mia vita, ho visto tante amiche andare in confusione e far fatica ad accettare tutto quello che stava accadendo. Sono stata una delle poche, che ha condiviso con tutte loro un percorso che mi ha fatto andare in depressione senza capire realmente il perché. Noi siamo gestite dagli ormoni e questo squilibrio, talvolta, può creare delle situazioni difficili da gestire. Mi sono sentita – continua – di nuovo normale (perché mi sembrava di impazzire) solo quando ho iniziato una cura ormonale sostitutiva. Fortunatamente non per tutte è cosi ma diciamo che la maggior parte si ritrova a vivere tanti sintomi che sono molto faticosi da gestire. Purtroppo, ancora oggi, sulla menopausa c’è un grande stigma“.
Una petizione per chiedere chiarezza a nome delle donne
L’obiettivo dell’iniziativa di domani mattina è quello di contribuire a rompere il silenzio delle donne che convivono con secchezza, dolore ai rapporti, perdita del desiderio e disagio, senza sapere che esistono soluzioni efficaci e sicure. “Proprio per questo con Menopauseboost – racconta Polo – stiamo raccogliendo le firme con Change.org per la revisione dei bugiardini delle terapie ormonali topiche. Firmare la petizione significa chiedere chiarezza, verità e rispetto per la salute femminile perché la disinformazione non deve generare ancora paura”. Nonostante esistano terapie ormonali locali sicure ed efficaci, molte non le utilizzano perché spaventate da quanto riportato nel foglietto illustrativo. Il bugiardino dei preparati ormonali per uso vaginale riporta infatti avvertenze allarmanti, ingiustificate e fuorvianti, per prodotti che agiscono solo localmente, senza effetti sistemici. Tra le avvertenze compaiono rischi cardiovascolari e oncologici, che derivano da un vecchio studio (WHI 2002) ormai superato dalle attuali evidenze scientifiche.
Appello all’AIFA per aggiornare le avvertenze su alcune terapie ormonali
Negli Stati Uniti, società scientifiche e associazioni hanno già chiesto alla FDA di rimuovere il black box warning dagli estrogeni vaginali. “Ora è il momento che anche l’AIFA aggiorni le informazioni in Italia, basandosi sulle evidenze scientifiche più recenti”, dicono le esperte. “Se queste avvertenze non verranno aggiornate, le donne continueranno a rinunciare a trattamenti sicuri, vivendo sintomi che peggiorano la qualità della loro vita. L’obiettivo – concludono – è restituire voce, consapevolezza e fiducia nel proprio corpo e del proprio diritto al benessere a tutte le donne”.
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