La misura ha ricevuto il plauso di Sinpe, Favo, Acc e Aiom, che riconosce il ruolo centrale della nutrizione clinica nel percorso di cura, con benefici attesi sugli esiti clinici, sulla tollerabilità delle terapie e sulla qualità di vita
Il riconoscimento della nutrizione come parte integrante delle cure oncologiche compie un passo decisivo. Con l’approvazione dell’emendamento 64.3 alla Manovra, in Commissione Bilancio al Senato, viene introdotto un programma di screening nutrizionale dedicato ai pazienti con tumore. Una novità che segna una svolta culturale e organizzativa, perché inserisce la valutazione nutrizionale nei percorsi assistenziali in modo strutturato e non più occasionale.
Il plauso delle società scientifiche e delle associazioni dei pazienti
La misura, a prima firma della senatrice Elena Murelli, è stata accolta con “vivo apprezzamento” dalla Società italiana di nutrizione artificiale e metabolismo (Sinpe), dalla Federazione associazioni volontariato oncologia (Favo), da Alleanza contro il cancro (Acc) e dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). Le quattro realtà sottolineano come lo screening rappresenti un passaggio chiave per migliorare gli esiti clinici, rendere più tollerabili le terapie e incidere in modo significativo sulla qualità di vita delle persone con diagnosi di cancro.
Sinpe: un traguardo, ma la sfida resta aperta
Per Sinpe l’approvazione dell’emendamento è un risultato importante, che premia anni di lavoro sul fronte della nutrizione clinica. La presidente Antonella Lezo evidenzia come la promozione dello screening precoce della malnutrizione sia al centro dell’impegno quotidiano della società scientifica, ricordando però che l’obiettivo finale è più ampio: garantire un adeguato supporto nutrizionale a tutti i pazienti a rischio o già affetti da malnutrizione correlata a patologia. Da qui il ringraziamento alle istituzioni per l’attenzione dimostrata verso un tema considerato essenziale nella presa in carico globale.
Una richiesta che viene da lontano: la voce dei pazienti
Il provvedimento risponde a un’esigenza portata avanti da tempo dal mondo dei pazienti oncologici. Come ricorda Francesco De Lorenzo, presidente Favo, già nel 2016 la Federazione aveva promosso, insieme ad Aiom e Sinpe, la “Carta dei diritti del paziente oncologico all’appropriato e tempestivo supporto nutrizionale”. Quei principi sono stati poi recepiti nelle linee di indirizzo approvate con l’Accordo Stato-Regioni del 2017, ma l’applicazione sul territorio è rimasta disomogenea. L’introduzione dello screening per legge consente ora di superare queste disparità e di rendere effettivo un diritto fondamentale per i malati oncologici.
Acc: più qualità delle cure e meno costi evitabili
Dal punto di vista clinico e organizzativo, l’impatto dello screening nutrizionale è rilevante. Riccardo Caccialanza, segretario del Working group Survivorship Care e supporto nutrizionale di Acc, sottolinea come il mantenimento di uno stato nutrizionale adeguato sia un fattore determinante per l’efficacia e la tolleranza delle terapie oncologiche. Le evidenze scientifiche mostrano inoltre che interventi precoci permettono di ridurre in modo significativo i costi sanitari, rafforzando l’idea della nutrizione clinica come investimento costo-efficace e non come semplice voce di spesa.
Aiom e il ruolo delle Regioni più virtuose
L’emendamento, evidenzia Paolo Pedrazzoli, coordinatore del gruppo di lavoro Aiom sulla nutrizione in oncologia, è pienamente coerente con le linee guida Aiom 2024 e con le iniziative già avviate in alcune Regioni. Campania, Sicilia e Lombardia sono citate come esempi di percorsi avanzati, con quest’ultima che ha reso obbligatorio lo screening nutrizionale per tutti i pazienti ricoverati, introducendo anche meccanismi di penalizzazione in caso di mancata applicazione. Resta centrale anche il tema dell’accesso uniforme alla supplementazione orale con alimenti a fini medici speciali, dimostratasi efficace sul piano clinico a fronte di una spesa contenuta.
Verso un’implementazione omogenea sul territorio nazionale
Sinpe, Favo, Acc e Aiom ribadiscono infine la disponibilità a collaborare con le istituzioni affinché lo screening nutrizionale venga attuato in modo efficace e uniforme in tutte le Regioni. L’obiettivo condiviso è rendere la nutrizione clinica una componente irrinunciabile delle terapie oncologiche, parte integrante di un approccio di cura realmente centrato sulla persona.
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