Al meeting europeo sulle malformazioni congenite, svoltosi a Bergen in Norvegia, il progetto Biwy – la farfalla amica dei piccoli pazienti – ha attirato l’interesse di associazioni e professionisti di diversi Paesi
In ospedale anche i colori sembrano più spenti. Le luci, i camici, le macchine sconosciute raccontano ai bambini un mondo che spesso fa paura. È proprio lì, in quello spazio fragile fatto di attese e timori, che prende forma Biwy: una farfalla gentile, capace di parlare il linguaggio dei più piccoli e di rendere un prelievo o un’ecografia un po’ meno spaventosi. Non è un caso che Biwy abbia volato fino a Bergen, in Norvegia, dove dal 3 al 5 dicembre si è svolto il meeting annuale europeo del network Ithaca, dedicato alle malformazioni congenite. Un appuntamento che, in coincidenza con la Giornata internazionale della disabilità, ha riunito medici, associazioni e professionisti da tutta Europa. E che ha acceso i riflettori su un progetto nato in Italia ma pensato per parlare a tutti i bambini.
Dal libro animato ai cartoni: come nasce Biwy
Biwy nasce nel 2015 come libro illustrato, ideato dall’Associazione Italiana Sindrome di Beckwith-Wiedemann (AIBWS) per accompagnare i piccoli pazienti nel loro percorso di cura. Da quel primo passo è nato un vero e proprio format educativo: oggi Biwy è protagonista di tre cartoni animati, già diffusi in diverse strutture sanitarie italiane, dalle sale d’attesa pediatriche ai centri prelievi. Alla base del progetto c’è una consapevolezza precisa. “L’ospedalizzazione dei bambini con malattie rare non riguarda solo il corpo, ma coinvolge emozioni profonde come paura, rabbia, vergogna”, ha spiegato a Bergen Monica Bertoletti, amministratrice di AIBWS. Le evidenze scientifiche mostrano come questi bambini presentino livelli di ansia più elevati rispetto ai coetanei, soprattutto durante esami e procedure diagnostiche. Biwy nasce per questo: per essere una presenza amica accanto ai bambini, per spiegare, rassicurare, normalizzare ciò che appare incomprensibile.
Un progetto condiviso, costruito con i professionisti
I contenuti dei cartoni non sono frutto dell’improvvisazione. Medici, psicologi e professionisti dell’animazione hanno lavorato insieme per costruire messaggi semplici ma accurati, capaci di rispettare la sensibilità dei bambini senza banalizzare l’esperienza della malattia. L’animazione è stata realizzata dal Racoon Studio di Milano, mentre il progetto ha coinvolto anche AIMP, l’Associazione Italiana Macrodattilia, e le associazioni PROS, con il contributo dei rispettivi comitati scientifici. Il primo cartone animato, premiato nel 2019 agli European Independent Film Awards, ha segnato l’inizio di un percorso che si è poi ampliato: i video sono diventati tre, tradotti anche in inglese, e oggi vengono utilizzati come strumento di supporto emotivo per i piccoli pazienti.
Dall’Europa nuove collaborazioni e un fumetto in arrivo
Il confronto internazionale di Bergen ha aperto nuove prospettive. Tra le ipotesi emerse c’è la possibilità di doppiare Biwy in altre lingue, per diffondere il progetto oltre i confini italiani e adattarlo a contesti sanitari diversi. Un interesse condiviso da molte associazioni europee, anche perché Biwy non parla di una specifica malattia: racconta l’esperienza universale del bambino che entra in ospedale. Un’altra novità annunciata riguarda il futuro prossimo: nel 2026 Biwy diventerà anche un fumetto, pensato per essere distribuito nei reparti ospedalieri e negli studi professionali. Un nuovo strumento narrativo per continuare a parlare ai bambini attraverso immagini, storie e identificazione emotiva.
Oltre la diagnosi, il bisogno di essere accompagnati
Che si tratti della sindrome di Beckwith-Wiedemann, una rara condizione di iperaccrescimento, o delle sindromi PROS, caratterizzate da accrescimento eccessivo asimmetrico, l’esperienza dei piccoli pazienti è spesso segnata da controlli frequenti, esami, visite specialistiche. Biwy nasce proprio per questo spazio delicato: non per spiegare la diagnosi, ma per accompagnare il vissuto. Ed è forse qui la forza del progetto. In un sistema sanitario sempre più attento alla tecnologia, Biwy ricorda che la cura passa anche dall’ascolto, dall’empatia e dalla capacità di parlare ai bambini nel loro linguaggio. Una farfalla che vola leggera, ma che lascia un segno profondo.
I link ai cartoni:
Biwy – PRELIEVO CON IL SORRISO
BIWY – Ecografia e radiografia
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato