I risultati di un nuovo studio del Bambino Gesù aprono nuove prospettive per la prevenzione e suggeriscono l’utilità di un vaccino contro il virus
Nuove evidenze scientifiche confermano un legame finora sospettato ma mai chiaramente dimostrato: la cosiddetta “malattia del bacio”, l’infezione causata dal virus di Epstein-Barr (EBV) responsabile della mononucleosi, sarebbe direttamente collegata all’insorgenza della sclerosi multipla nei bambini e negli adolescenti. Lo studio, condotto dall’Unità di Neurologia dello Sviluppo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù su oltre 200 giovani pazienti, mostra che tutti i bambini con sclerosi multipla avevano contratto il virus, spesso senza sintomi evidenti, aprendo nuove prospettive per la prevenzione e la ricerca su questa complessa malattia del sistema nervoso centrale.
La sclerosi multipla in età pediatrica
La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria cronica del sistema nervoso centrale in cui il sistema immunitario attacca la mielina, la guaina che riveste le fibre nervose. Sebbene la maggior parte dei casi compaia in età adulta, circa il 10% dei pazienti è un bambino o un adolescente. Le cause della malattia rimangono in parte sconosciute, ma fattori genetici e ambientali, tra cui le infezioni virali, sono sempre più considerati determinanti nella sua insorgenza.
Lo studio del Bambino Gesù
Lo studio, durato due anni e condotto in collaborazione con il Dipartimento di Neuroscienze della Sapienza Università di Roma, ha coinvolto 219 pazienti di età compresa tra 6 e 17 anni, di cui 57 affetti da sclerosi multipla. I ricercatori hanno analizzato campioni di sangue per rilevare la presenza di anticorpi specifici contro l’EBV, riscontrando che il 100% dei bambini con sclerosi multipla era positivo al virus, spesso contratto in maniera asintomatica. Per confermare la specificità del risultato, i dati sono stati confrontati con due gruppi di controllo: bambini con malattie autoimmuni non neurologiche e piccoli pazienti con cefalea primaria, considerati immunologicamente sani. Solo il 59% di questi ultimi mostrava segni di infezione pregressa da EBV. La differenza, statisticamente significativa, rafforza l’ipotesi di un legame diretto tra EBV e sclerosi multipla.
Verso strategie di prevenzione e cura
I dati dello studio indicano un nesso causale e specifico del virus di Epstein-Barr nello sviluppo della sclerosi multipla in età pediatrica. “Mentre la relazione tra EBV e insorgenza della sclerosi multipla in età adulta è accettata, la sua importanza nei casi ad esordio prima dei 18 anni era dubbia. I nostri risultati confermano che si tratta di un fattore di rischio fondamentale anche nel bambino e nell’adolescente”, sottolinea il dott. Gabriele Monte, prima firma dello studio. “Comprendere le cause della sclerosi multipla è essenziale per sviluppare trattamenti mirati e strategie di prevenzione efficaci – aggiunge il prof. Massimiliano Valeriani, responsabile di Neurologia dello Sviluppo del Bambino Gesù e coordinatore della ricerca -. Il nostro studio supporta l’ipotesi che un vaccino contro il virus della mononucleosi potrebbe ridurre significativamente l’incidenza della malattia nei più giovani”.
Un centro di riferimento nazionale
Il Centro per la Sclerosi Multipla dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è punto di riferimento nazionale per diagnosi, terapia e ricerca sulla malattia nei bambini e negli adolescenti. I pazienti vengono seguiti lungo tutto il percorso di cura fino al follow-up in età adulta. Sebbene l’esordio della malattia prima dei 10 anni sia raro (1%), nel 10% dei casi si manifesta tra i 10 e i 18 anni, con caratteristiche cliniche che richiedono protocolli specifici. Con circa 70 pazienti attualmente in cura, il Bambino Gesù gestisce la più ampia casistica pediatrica a livello nazionale.
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