La rete RespiVirNet segnala un aumento delle infezioni respiratorie acute in Italia, con circa 695mila nuovi casi stimati nella prima settimana di dicembre. L’incidenza più alta resta tra i bambini 0-4 anni
Nella settimana dall’1 al 7 dicembre, l’incidenza delle infezioni respiratorie acute (ARI) è salita a 12,4 casi per 1.000 assistiti, rispetto ai 10,2 della settimana precedente. Si stimano circa 695mila nuovi casi, con un totale dall’inizio della sorveglianza di circa 4 milioni. Come consueto, la fascia di età più colpita è quella 0-4 anni, con circa 38 casi per 1.000 assistiti. Anna Teresa Palamara, direttrice del dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss, commenta così l’ultimo bollettino della rete RespiVirNet segnala: “L’incremento è in linea con quanto atteso per il periodo. Il picco stagionale di solito si registra tra fine dicembre e fine gennaio, ma nelle prossime settimane è probabile che l’incidenza rimanga elevata”.
Intensità regionale e virus circolanti
L’intensità delle ARI è media in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Sardegna, basale in Umbria e Molise, e bassa nel resto del Paese. Nel flusso ospedaliero e nella comunità, l’influenza mostra un alto tasso di positività (rispettivamente 28,8% e 25,3%). Tra i virus più rilevanti si registrano: influenza, Rhinovirus, Adenovirus e virus Parainfluenzali. Durante la settimana, su 2.714 campioni clinici analizzati, 781 (28,8%) sono risultati positivi all’influenza, in particolare 777 di tipo A (H1N1pdm09, H3N2 e non sottotipizzati) e 4 di tipo B. Altri virus rilevati includono SARS-CoV-2 (3,3%), VRS, Rhinovirus, Adenovirus, virus Parainfluenzali, Coronavirus umani, Bocavirus e Metapneumovirus.
Novità della sorveglianza: definizione di caso ARI
A partire dalla stagione 2025-2026, RespiVirNet adotta la definizione di “infezione respiratoria acuta (ARI)”, omogenea a quella europea dell’ECDC. A differenza delle sindromi simil-influenzali (ILI), le ARI non richiedono sintomi sistemici come malessere o dolori muscolari, ma si concentrano su sintomi respiratori quali tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria e coriza. Questo consente di monitorare in modo più accurato tutti i virus respiratori, non solo l’influenza stagionale.
Prevenzione: comportamenti e vaccinazione
Le autorità sanitarie ricordano alcune misure chiave per ridurre la trasmissione: vaccinazione antinfluenzale, igiene delle mani, rispetto dell’etichetta respiratoria (tossire in un fazzoletto o nell’incavo del braccio) e riduzione dei contatti in luoghi chiusi in caso di sintomi. La vaccinazione rimane efficace e tempestiva anche nelle settimane a venire, mentre l’attenzione ai comportamenti individuali può ridurre il rischio di diffusione dei virus respiratori.
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