Il previsto boom di influenza stagionale sarà “oneroso” per i medici di medicina generale, chiamati a prevenzione, assistenza ambulatoriale e domiciliare. “Gli ospedali – afferma Tommasa Maio, responsabile nazionale Area Vaccini della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) – sono a rischio soprattutto per la carenza dei medici di famiglia. Per questo è urgente l’Atto di indirizzo per il rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale”.
Secondo Maio, già oggi si intravedono le prime avvisaglie. Con l’autunno, la medicina generale dovrà gestire la co-circolazione di virus influenzali, virus respiratorio sinciziale e Sars-CoV-2. “In un Paese con una delle più alte percentuali di persone anziane e fragili – osserva – l’impatto in termini di complicanze e carico assistenziale sarà significativo, sia per i medici sia per gli ospedali”.
In questo contesto, le vaccinazioni degli adulti e degli anziani diventano “un obiettivo imprescindibile”. I medici di famiglia, sottolinea la Fimmg, sono pronti a garantire il massimo impegno: un’adeguata immunizzazione serve anche a contenere l’aumento delle richieste di visite domiciliari, ormai arrivate a numeri “insostenibili”.
La riduzione del numero dei medici di medicina generale ha creato un disequilibrio che mette a rischio la qualità dell’assistenza, aggravato da retribuzioni ferme al 2021 e da costi professionali crescenti. “Per affrontare autunno e inverno servono investimenti concreti su personale e organizzazione, da definire nella prossima Legge di Bilancio”, afferma Maio. Da qui l’appello della Federazione: “La mancata definizione degli accordi integrativi regionali e la mancata emanazione dell’Atto di Indirizzo per il rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale sono un paradosso non più accettabile”.
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