Un nuovo studio della Flinders University offre spunti su come due delle bevande più diffuse al mondo, il caffè e il tè, possano influenzare la salute delle ossa nelle donne anziane
Nell’eterna lotta tra tè e caffè a colazione, vince sicuramente il primo sul fronte degli effetti sulla salute delle ossa, in particolare quelle delle donne anziane. Una nuova ricerca della Flinders University, in Australia, pubblicata sulla rivista Nutrients, ha tracciato per oltre un decennio i “destini ossei” di quasi 10.000 donne anziane, scoprendo che la scelta nella tazza mattutina potrebbe avere un impatto silenzioso ma profondo sulla salute dello scheletro.
Il tè è uno scudo per le anche
L’osteoporosi è una minaccia globale che colpisce una donna su tre oltre i 50 anni, ma finora le prove sul ruolo delle due bevande più popolari al mondo erano rimaste contrastanti. Lo studio longitudinale, condotto analizzando la densità minerale ossea (BMD) in punti cruciali come l’anca, ha fornito risposte più chiare, incoronando il tè come alleato inaspettato. I ricercatori hanno scoperto che le donne che consumavano regolarmente tè mostravano una BMD totale dell’anca leggermente, ma statisticamente, superiore rispetto alle non bevitrici. Un dettaglio non da poco, come sottolinea Enwu Liu, ricercatore del College of Medicine and Public Health e coautore dello studio. “Anche piccoli miglioramenti nella densità ossea possono tradursi in meno fratture su vasta scala a livello di popolazione”, aggiunge. Dietro il beneficio del tè ci sarebbero i catechini, composti abbondanti noti per la loro capacità di promuovere la formazione ossea e rallentarne la degradazione. L’effetto protettivo sembra essere stato particolarmente evidente per le donne con problemi di obesità.
La storia del caffè, invece, si è rivelata più complessa. Per le amanti della moderazione, i dati sono rassicuranti: un consumo moderato, intorno alle due o tre tazze al giorno, non è risultato dannoso per la salute delle ossa. Tuttavia, superata la soglia delle cinque tazze quotidiane, i ricercatori hanno osservato una correlazione con una minore BMD, suggerendo che un’assunzione eccessiva potrebbe essere deleteria. Questo rischio era accentuato in un sottogruppo specifico: le donne con un elevato consumo di alcol nel corso della vita. “Il contenuto di caffeina del caffè, al contrario, ha dimostrato in studi di laboratorio di interferire con l’assorbimento del calcio e il metabolismo osseo, sebbene questi effetti siano minimi e possano essere compensati aggiungendo il latte”, afferma Ryan Liu, co-autore dello studio.
I ricercatori ci tengono a precisare che i risultati, pur essendo statisticamente significativi, non sono abbastanza ampi da giustificare stravolgimenti radicali nella dieta individuale. “I nostri risultati non significano che dobbiate rinunciare al caffè o iniziare a bere galloni di tanto tè”, afferma Liu. “Tuttavia, suggeriscono che un consumo moderato di tè potrebbe essere un modo semplice per sostenere la salute delle ossa e che un apporto molto elevato di caffè potrebbe non essere l’ideale, specialmente per le donne che bevono alcol”, conclude.
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