L’esposizione a temperature massime medie superiori a 30 °C è correlata a ritardi nello sviluppo nei bambini. Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of Child Psychology and Psychiatry
L’esposizione a temperature eccessive, in particolare a temperature massime medie superiori a 30 °C, è correlata a ritardi nello sviluppo nei bambini. Lo rivela uno studio guidato da Jorge Cuartas, dell’Università di New York, riportato sul Journal of Child Psychology and Psychiatry. Lo studio, condotto su 19.607 bambini di tre e quattro anni in sei paesi, quali Gambia, Georgia, Madagascar, Malawi, Palestina e Sierra Leone, ha utilizzato l’Indice di Sviluppo della Prima Infanzia, ECDI, per valutare le tappe fondamentali dello sviluppo. I ritardi più significativi sono stati riscontrati nelle aree di alfabetizzazione e calcolo, literacy and numeracy.
A rischio temperature massime medie superiori a 30 °C
I bambini esposti a temperature massime medie superiori a 30 °C avevano dal 5% al 6,7% in meno di probabilità di raggiungere le tappe fondamentali in alfabetizzazione e calcolo, rispetto a quelli esposti a temperature inferiori a 25 a 30 °C. Gli effetti negativi del caldo erano più marcati tra i bambini provenienti da famiglie economicamente svantaggiate, con minore accesso all’acqua potabile e residenti in aree urbane. “Sebbene l’esposizione al calore sia stata collegata a esiti negativi sulla salute fisica e mentale nel corso della vita, questo studio fornisce una nuova prospettiva sul fatto che il calore eccessivo abbia un impatto negativo sullo sviluppo dei bambini piccoli in diversi paesi”, dice Cuartas.
Necessario proteggere lo sviluppo dei bambini
“Poiché lo sviluppo precoce getta le basi per l’apprendimento permanente, la salute fisica e mentale e il benessere generale, questi risultati dovrebbero allertare ricercatori, responsabili politici e professionisti sull’urgente necessità di proteggere lo sviluppo dei bambini in un mondo che si sta riscaldando”, dichiara Cuartas. “Abbiamo urgente bisogno di ulteriori ricerche per identificare i meccanismi che spiegano questi effetti e i fattori che proteggono i bambini o ne aumentano la vulnerabilità”, aggiunge. “Questo lavoro aiuterà a individuare obiettivi concreti per politiche e interventi che rafforzino la preparazione, l’adattamento e la resilienza con l’intensificarsi del cambiamento climatico”, conclude Cuartas.
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