Salute 18 Dicembre 2025 11:35

I numeri del cancro in Italia: nel 2025 stabili le diagnosi, decessi in calo

Diminuiscono i decessi oncologici e cresce la sopravvivenza a cinque anni. Migliorano gli screening e la prevenzione secondaria, mentre restano criticità legate alle differenze regionali e agli stili di vita

di redazione
I numeri del cancro in Italia: nel 2025 stabili le diagnosi, decessi in calo

Nel 2025, in Italia, sono stimate circa 390mila nuove diagnosi di tumore, un dato sostanzialmente stabile rispetto al 2024. Queste informazioni emergono dal volume “I numeri del cancro in Italia 2025”, frutto della collaborazione tra AIOM, AIRTUM, Fondazione AIOM, ONS, PASSI, PASSI d’Argento e SIAPeC-IAP. Per la prima volta, la Commissione Europea segnala un calo assoluto dei casi, pari all’1,7% in Europa e al 2,6% in Italia. Il trend positivo è determinato dalla riduzione della popolazione complessiva e dal calo dei tumori polmonari negli uomini. Negli ultimi dieci anni, si registra un calo complessivo dei decessi oncologici del 9%, con riduzioni più marcate nelle neoplasie del polmone (-24%) e del colon-retto (-13%). Questi dati sono superiori alla media europea e si traducono in una sopravvivenza a 5 anni più alta nei tumori più frequenti: mammella 86% (rispetto all’83% europeo), colon-retto 64,2% (59,8%), polmone 15,9% (15%).

Migliora l’adesione agli screening, ma persistono differenze territoriali

L’adesione ai programmi di prevenzione secondaria è cresciuta significativamente negli ultimi cinque anni (2020-2024). Per la mammografia, la copertura nazionale è passata dal 30% al 50%; per il test del sangue occulto nelle feci dal 17% al 33%; per lo screening cervicale dal 23% al 51%. Anche nel Meridione si osservano miglioramenti importanti: la mammografia è salita dal 12% al 34%, il test fecale dal 5% al 18% e lo screening cervicale dal 12% al 37%. Tuttavia, permangono criticità legate alla mobilità sanitaria: al Sud, il 15% delle pazienti si sposta in altra Regione per interventi chirurgici alla mammella, tre volte superiore rispetto al Centro-Nord. Nel 2023, su 66.351 interventi per carcinoma mammario, 5.223 sono stati eseguiti fuori Regione, con una mobilità passiva nazionale pari all’8%.

Prevenzione primaria e stili di vita

Nonostante i progressi negli screening, resta cruciale intervenire sulla prevenzione primaria. In Italia, il 24% degli adulti fuma, il 33% è in sovrappeso, il 10% è obeso, il 58% consuma alcol e il 27% è sedentario. L’eccesso ponderale riguarda il 43% degli adulti, con un gradiente Nord-Sud sfavorevole al Meridione. Dopo anni di incremento della sedentarietà, si osserva una leggera riduzione dal 32% al 27% tra il 2020 e il 2024. Come sottolinea Rossana Berardi, Presidente eletto AIOM, “agire su peso e stili di vita può ridurre il rischio di nuove diagnosi, recidive e potenziare la risposta alle terapie oncologiche, in linea con l’approccio One Health”.

Le sfide della sanità: disuguaglianze e diritto alla salute

Secondo Massimo Di Maio, Presidente AIOM, “il progresso terapeutico aumenta il carico di lavoro degli ospedali e degli operatori sanitari, rendendo la prevenzione e la diagnosi precoce sempre più cruciali”. Il Ministro della Salute, Prof. Orazio Schillaci, evidenzia che “le disuguaglianze sociali e i comportamenti a rischio rappresentano sfide urgenti, a cui il Piano Oncologico Nazionale 2023-2027 risponde con integrazione dei percorsi assistenziali, potenziamento della prevenzione e sviluppo della ricerca”. Francesco Perrone, Presidente Fondazione AIOM, sottolinea come sia “essenziale tutelare il diritto alla salute e le cure palliative, evitando che il fine vita diventi un momento di abbandono”. La società scientifica ha chiesto che la legge sulla morte medicalmente assistita non escluda il Servizio Sanitario Nazionale, garante dei percorsi integrati.

Focus sui tumori maschili e femminili

Il numero assoluto di nuove diagnosi potrebbe stabilizzarsi o iniziare a diminuire nei prossimi anni, in parte per il calo demografico e in parte per la riduzione dei tumori negli uomini, come il carcinoma polmonare. Tra il 2003 e il 2017, i casi di tumore polmonare negli uomini sono diminuiti del 16,7%, mentre nelle donne sono aumentati dell’84,3%. Il fumo resta più diffuso tra gli uomini (28%) rispetto alle donne (20%), e il rischio è maggiore tra chi ha difficoltà economiche (36% vs 21%).

Differenze Nord-Sud negli screening

Nel 2024, 16,2 milioni di persone sono state invitate agli screening e 6,5 milioni hanno partecipato. La copertura della mammografia ha raggiunto il 50% a livello nazionale, ma con valori 62% al Nord, 51% al Centro e 34% al Sud. Lo screening colorettale raggiunge il 33% (Nord 46%, Centro 32%, Sud 18%), mentre quello cervicale il 51% (Nord 62%, Centro 51%, Sud 37%). L’impegno delle Regioni del Sud è positivo, ma persistono differenze significative rispetto al Centro-Nord, anche nella mobilità sanitaria.

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