Meno stress, maggiore privacy e migliori parametri immunologici e metabolici: gli studi italiani presentati al congresso EACS 2025 di Parigi descrivono un cambio di paradigma nella gestione dell’infezione
 
                        Per chi convive con l’Hiv, la quotidianità della terapia orale rappresenta da sempre una routine imprescindibile ma anche un promemoria costante della malattia. Oggi, grazie alle nuove terapie iniettabili long-acting, quella routine potrebbe finalmente cambiare. “Le persone con Hiv possono fare a meno di prendere una pillola al giorno grazie a un’iniezione somministrata ogni due mesi – spiega Andrea Giacomelli, infettivologo dell’Università degli Studi di Milano e consigliere SIMIT –. Migliorano la privacy, la qualità di vita e la relazione con i centri di cura, senza perdere nulla in termini di efficacia”. Al 20° Congresso della European AIDS Clinical Society (EACS), appena concluso a Parigi, oltre 40 nuovi studi hanno confermato i risultati già emersi nei trial clinici: le combinazioni iniettabili di cabotegravir e rilpivirina, somministrate bimestralmente, garantiscono un controllo virologico superiore al 90%, con un tasso di fallimento inferiore all’1% e un’eccellente tollerabilità.
Lo studio italiano Long-ICONA: infiammazione sotto controllo
Dall’Italia arriva la conferma che la terapia long-acting è efficace anche nel mondo reale. Lo studio Long-ICONA, condotto all’interno della coorte nazionale ICONA, ha seguito circa cento persone con Hiv passate dalla terapia orale quotidiana al trattamento iniettabile bimestrale. “Si tratta di uno studio prospettico che ha valutato non solo la risposta virologica, ma anche parametri biologici come le concentrazioni plasmatiche del farmaco e i marcatori infiammatori – spiega Giacomelli –. I risultati mostrano livelli farmacologici sempre sopra la soglia di efficacia e nessuna variazione significativa dell’infiammazione sistemica. Solo due casi di fallimento virologico, a conferma che la sicurezza del trattamento resta elevata anche nella pratica quotidiana”.
Metanalisi e studio VOLITION: efficacia e fattibilità nella real life
Tra le novità presentate a EACS 2025 spiccano una metanalisi di studi osservazionali condotti su oltre duemila persone con Hiv e il progetto VOLITION, incentrato sulla percezione degli operatori sanitari. “La metanalisiconferma un’efficacia superiore al 90% a un anno, con tassi di fallimento virologico intorno all’1% e interruzioni limitate, dovute soprattutto a reazioni nel sito d’iniezione”, sottolinea Giacomelli. VOLITION, invece, mostra che la maggior parte dei clinici considera questa strategia semplice, gestibile e applicabile anche nelle fasi iniziali del trattamento. “È una nuova opportunità di scelta per la persona con Hiv: passare da una terapia orale quotidiana a una somministrazione bimestrale rappresenta un cambio di paradigma”, aggiunge.
Lo studio SCohoLART del San Raffaele: due anni di efficacia e benefici metabolici
Evidenze ulteriori arrivano dallo studio SCohoLART dell’IRCCS San Raffaele di Milano, che ha seguito 549 persone virologicamente soppresse per una mediana di 24 mesi dopo il passaggio alla terapia iniettabile.
“Il 99% dei pazienti mantiene la soppressione virale dopo due anni, con solo sei casi di fallimento virologico, tutti risolti dopo il cambio di terapia – spiega Camilla Muccini, infettivologa del San Raffaele –. L’aderenza è altissima, superiore al 98%, grazie al monitoraggio diretto da parte dei centri”. Oltre alla stabilità virologica, lo studio ha registrato benefici immunologici e metabolici: miglioramento del rapporto CD4/CD8, riduzione dei linfociti CD8, diminuzione del colesterolo LDL e miglioramento della funzione renale, senza variazioni di peso.
Verso una nuova era nella gestione dell’Hiv
L’insieme dei risultati provenienti da Long-ICONA, VOLITION, SCohoLART e dalla metanalisi europea delinea con chiarezza il futuro della terapia dell’Hiv: efficacia, sicurezza, aderenza e qualità di vita possono finalmente coesistere. “Questa rivoluzione terapeutica – conclude Giacomelli – consente alle persone con Hiv di liberarsi dal peso della pillola quotidiana, migliorando la qualità di vita senza compromessi sul controllo dell’infezione. È un passo avanti verso una gestione più umana e sostenibile dell’Hiv”.
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