Salute 25 Giugno 2025 09:07

Gravidanza fisiologica: l’Iss aggiorna le linee guida: “Più attenzione a salute mentale e violenza di genere”

Donati (Iss): "L’aggiornamento affronta temi centrali per la pratica clinica tra cui l’organizzazione dell’assistenza, gli esami clinici e di laboratorio, lo screening di ansia e depressione, la valutazione della violenza domestica e di genere, e l’identificazione dei fattori sociali complessi in gravidanza"
di I.F.
Gravidanza fisiologica: l’Iss aggiorna le linee guida: “Più attenzione a salute mentale e violenza di genere”

Più spazio alla salute mentale e alla prevenzione della violenza domestica lungo il percorso nascita. Sono queste le principali novità introdotte dall’aggiornamento della seconda parte della Linea guida sulla gravidanza fisiologica, pubblicato dal Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute (CNaPPS) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), sotto l’egida del Sistema Nazionale Linee Guida. Un documento che, a distanza di 15 anni dalla sua prima versione (datata 2010), accoglie le nuove evidenze scientifiche e risponde alla necessità di un’assistenza più appropriata, multidimensionale e centrata davvero sulla donna. “L’aggiornamento affronta temi centrali per la pratica clinica – spiega Serena Donati, Direttrice del Reparto Salute della Donna e dell’Età Evolutiva dell’ISS – tra cui l’organizzazione dell’assistenza, gli esami clinici e di laboratorio, lo screening di ansia e depressione, la valutazione della violenza domestica e di genere, e l’identificazione dei fattori sociali complessi in gravidanza. L’obiettivo è valorizzare la centralità della donna nelle decisioni assistenziali relative al percorso nascita”.

Il silenzio come prima causa di morte

Secondo i dati del sistema di sorveglianza ostetrica ItOSS dell’ISS, tra il 2011 e il 2019 il suicidio è stata la prima causa di morte materna in Italia entro un anno dall’esito della gravidanza. Un dato che scuote e impone un cambio di passo. Per questo, la nuova linea guida introduce lo screening per depressione e ansia da effettuare a ogni bilancio di salute in gravidanza e fino a un anno dopo il parto. Ma non si ferma qui: invita a costruire, ove assente, una rete assistenziale integrata dedicata alla diagnosi e alla presa in carico dei disturbi psichici nel periodo perinatale. Una rete che coinvolga servizi territoriali, dipartimenti di salute mentale, servizi sociali, centri antiviolenza.

Una donna su quattro subisce violenza in gravidanza

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, una donna su tre ha subito almeno una volta nella vita violenza fisica o sessuale da parte del partner. Durante la gravidanza, questa proporzione scende ma resta allarmante: una su quattro è vittima di violenza proprio in un momento di estrema vulnerabilità. “I professionisti che assistono la donna nel percorso nascita – sottolinea l’ISS – sono in una posizione privilegiata per cogliere segnali di rischio e offrire supporto tempestivo alle donne sopravvissute alla violenza”. Il documento invita quindi ostetriche, ginecologi e operatori sanitari a sviluppare competenze specifiche e strumenti per intercettare e gestire situazioni di rischio, senza lasciare sola nessuna donna.

Attenzione anche ai fattori sociali

Le nuove raccomandazioni spingono anche a considerare con maggiore attenzione i fattori sociali complessi che possono influenzare l’accesso e la qualità dell’assistenza: povertà, giovane età materna, migrazione recente, isolamento sociale, barriere linguistiche. Condizioni che possono aumentare il rischio di esiti avversi sia per la madre che per il neonato. La linea guida è pensata per medici, ostetriche, infermieri, psicologi, ma anche per le donne, le loro famiglie e i decisori della sanità pubblica.

 

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