Salute 3 Novembre 2025 14:17

Epatiti, screening gratuiti nelle Rsa della Campania

Al via il “Progetto sereno”: tra gli over 65 della Regione una prevalenza del 5,8%, dati superiori alla media nazionale

di Redazione
Epatiti, screening gratuiti nelle Rsa della Campania

Si chiama “Progetto Sereno” ed è un’iniziativa di screening per l’epatite C (HCV) e l’epatite B (HBV) promossa dal Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, in collaborazione con le Rsa e le strutture riabilitative campane. L’obiettivo è individuare le infezioni non diagnosticate tra gli over 65, una fascia d’età in cui la prevalenza delle forme croniche risulta più elevata. I test – rapidi, gratuiti e indolori – vengono effettuati direttamente nelle strutture e possono essere svolti anche in forma anonima. Chi risulta positivo viene immediatamente indirizzato ai centri di riferimento per completare l’iter diagnostico e avviare il percorso di cura.

“Concentrare gli sforzi nelle Rsa è una strategia efficace”

“I primissimi risultati indicano una prevalenza del 5,8% tra gli anziani testati – spiega Ivan Gentile, professore ordinario di Malattie infettive e responsabile scientifico del progetto – un dato decisamente superiore rispetto allo 0,2% registrato nei programmi di popolazione dell’Emilia-Romagna. Questo significa che concentrare gli sforzi nelle Rsa è una strategia efficace: con lo stesso numero di test, possiamo intercettare più positivi e offrire terapie risolutive”. Il programma prevede mille test in questa fase iniziale, ma l’obiettivo è ampliare la copertura territoriale e costruire una mappatura epidemiologica regionale utile a orientare politiche di prevenzione più mirate.

Curare e prevenire: un investimento per la salute pubblica

“Oggi abbiamo terapie in grado di eradicare l’epatite C nel 100% dei casi – sottolinea Gentile –. Questo rende lo screening non solo un atto clinico, ma anche un investimento di sanità pubblica. Significa fermare la progressione verso cirrosi e carcinoma epatocellulare, migliorando la qualità di vita del singolo e riducendo la trasmissione del virus nella comunità”. Coordinato scientificamente dalla Federico II, con Biagio Pinchera come co-responsabile e Maria Michela Scirocco e Gianpaolo Gargiulo nella segreteria scientifica, il progetto proseguirà nei prossimi mesi con l’obiettivo di rendere strutturale la prevenzione nelle Rsa e di consolidare il ruolo della Campania come modello di sanità pubblica territoriale.

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