I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione assumono oggi forme nuove e più sfuggenti, coinvolgendo circa 3 milioni di persone in Italia, con un’incidenza crescente tra i giovanissimi. Dal Ministero della Salute lancia un programma di comunicazione e informazione
C’è un disagio che, sempre più spesso, si insinua nelle abitudini quotidiane, sottoforma di controllo, disciplina o stile di vita “sano”. E, invece, queste abitudini di sano non hanno nulla: sono veri e propri disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Patologie che hanno cambiato volto, andando oltre le manifestazioni più note come anoressia, bulimia e binge eating, per includere comportamenti sempre più diffusi e socialmente accettati. Ossessioni per il cibo “pulito”, allenamenti portati all’estremo, restrizioni alimentari compensate dall’alcol. Segnali che parlano di fragilità profonde e che oggi riguardano soprattutto adolescenti e giovani adulti. Secondo i dati presentati dal Ministero della Salute, i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione coinvolgono in Italia circa 3 milioni di persone, con una netta prevalenza nel genere femminile e una concentrazione preoccupante nella fascia d’età tra i 12 e i 24 anni. Un quadro che si è ulteriormente aggravato dopo la pandemia, periodo in cui isolamento, ansia e iper-esposizione ai modelli veicolati dai social hanno agito da moltiplicatori di rischio.
Disturbi sempre più precoci
Accanto ai disturbi più conosciuti, emergono forme come l’ortoressia, legata all’ossessione per il mangiare sano, la vigoressia o bigoressia, che trasforma l’esercizio fisico in dipendenza, e la drunkoressia, in cui il cibo viene drasticamente ridotto per “fare spazio” alle calorie dell’alcol. Manifestazioni diverse, ma accomunate da una relazione distorta con il corpo e con l’alimentazione. A destare maggiore preoccupazione è il fatto che questi disturbi compaiano sempre più precocemente. “L’età di insorgenza si sta abbassando”, spiega Tommaso Bertani, della direzione comunicazione del Ministero della Salute, sottolineando come adolescenti e preadolescenti siano diventati il principale target delle azioni di prevenzione, insieme alle famiglie che spesso si trovano sole ad affrontare un problema complesso e doloroso. È proprio da questa consapevolezza che nasce il nuovo programma di comunicazione e informazione partecipata per la prevenzione dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, una campagna pensata per durare tre anni e per raggiungere i ragazzi nei luoghi e nei linguaggi che abitano ogni giorno.
Una campagna lunga tre anni, tra media e social
Il progetto del Ministero prevede una presenza strutturata sulle principali emittenti televisive e radiofoniche, affiancata da un investimento massiccio sui social media. L’obiettivo non è solo informare, ma aiutare a riconoscere i segnali precoci del disagio, rompere lo stigma e favorire l’accesso ai servizi di supporto. “Il faro di questa campagna sarà il sistema di supporto per il contrasto di questi disturbi”, aggiunge Giovanni Leonardi, capo dipartimento One Health del Ministero della Salute. Un sistema che non può prescindere dal ruolo delle associazioni, chiamate a fare da ponte tra i cittadini e il Servizio sanitario nazionale, intercettando il bisogno e accompagnando le persone nei percorsi di cura.
La scuola come presidio di prevenzione
Un’attenzione particolare è rivolta al mondo della scuola, luogo privilegiato per l’osservazione precoce dei segnali di disagio. Tra le iniziative annunciate, anche la presenza di uno spazio del Ministero della Salute all’interno di Didacta, l’evento dedicato alla formazione che si terrà a marzo a Firenze. “Presidi, docenti e insegnanti potranno confrontarsi direttamente con i nostri tecnici”, spiega Alessio Nardini, direttore generale dei corretti stili di vita e dei rapporti con l’ecosistema del Ministero, per acquisire strumenti utili a riconoscere tempestivamente i campanelli d’allarme. Un investimento sulla formazione che riconosce alla scuola un ruolo chiave non solo educativo, ma anche di tutela della salute mentale.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato