Ripresa dei lavori parlamentari: un’occasione per l’infanzia
Il Monitoraggio 2025 è rivolto alle Camere in occasione della nuova sessione di bilancio. “È un invito a non abbassare la guardia e a trasformare l’Agenda in un piano di azione reale e condiviso per migliorare il presente e il futuro di bambini e adolescenti in Italia”, spiega Nicola Graziano, Presidente dell’UNICEF Italia. Il documento integra il VI Piano Nazionale Infanzia, articolato in tre macroaree – genitorialità, educazione e salute – e 16 azioni, chiedendo un’attenta attuazione, monitoraggio e valutazione d’impatto.
Cambiamento climatico
Quasi la metà dei 2,4 miliardi di bambini e adolescenti nel mondo è esposta a shock climatici e ambientali. In Italia, il 67,9% dei giovani tra i 14 e i 19 anni si dichiara preoccupato per i cambiamenti climatici, secondo i dati ISTAT. L’UNICEF sottolinea l’urgenza di politiche climatiche incisive a tutela dei più giovani.
Non discriminazione
Nel 2023, in Italia erano 1.295mila i minorenni in povertà assoluta, con quasi 748mila famiglie coinvolte (12,4% del totale). L’inclusione scolastica è ostacolata dalla scarsa accessibilità: solo il 41% degli edifici è fruibile per studenti con disabilità, in crescita minima rispetto agli anni precedenti. I minorenni stranieri non accompagnati accolti nel sistema nazionale sono diminuiti a 18.625 al 31 dicembre 2024, rispetto ai 23.226 del 2023.
Educazione di qualità
Il tasso di NEET tra i giovani 15-29 anni (Not in Education, Employment or Training, ovvero la percentuale di giovani che non sono impegnati in attività di studio, lavoro o formazione) continua a diminuire, dal 23,1% del 2021 al 15,2% nel 2024, ma resta superiore alla media europea. La spesa pubblica per istruzione si attesta al 3,9% del PIL, sotto la media UE (4,7%). Persistono forti disuguaglianze territoriali nell’accesso ai servizi educativi per l’infanzia: nel Mezzogiorno le coperture sono significativamente inferiori al Livello Essenziale di Prestazioni previsto per il 2027.
Salute mentale e benessere psicosociale
L’indice di Salute Mentale standardizzato per età in Italia è stabile (68,7 nel 2024). Si stima che oltre 11 milioni di bambini e giovani fino a 19 anni nell’UE soffrano di una condizione di salute mentale, con tassi più alti tra i 15 e i 19 anni. Il Monitoraggio evidenzia una forte influenza della precarietà, dell’isolamento e del disagio sociale sulla salute mentale giovanile, confermando la necessità di interventi mirati e di un rafforzamento del sistema di raccolta dati disaggregati. Il Monitoraggio UNICEF 2025 è, dunque, uno strumento chiave per verificare l’attuazione dei diritti dell’infanzia in Italia, in coerenza con la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, l’Agenda 2030 e le Raccomandazioni del Comitato ONU. L’appello alle istituzioni è chiaro: nessun bambino deve essere lasciato indietro.