L'Associazione Medici Diabetologi chiarisce che gli agonisti del recettore GLP-1 e i doppi agonisti GIP/GLP-1 non presentano evidenze di tossicità oculare diretta
Gli agonisti del recettore GLP-1 e i doppi agonisti GIP/GLP-1 non presentano evidenze di tossicità oculare diretta. Lo chiarisce l’Associazione Medici Diabetologi (AMD) con riferimento alle notizie apparse sulla stampa, relative a un possibile legame fra alcune terapie contro diabete e obesità, e presunti rischi per la salute degli occhi. La Società Americana degli Specialisti di Retina (ASRS) ha confermato, con dati raccolti su quasi 160.000 pazienti, che non esiste alcun effetto dannoso comprovato di questi farmaci sulla retina o sul nervo ottico. Coerentemente con questo assunto scientifico, nei pazienti non diabetici non è stato riscontrato alcun incremento di rischio.
Alterazioni della glicemia possono peggiorare la retinopatia diabetica
Nei pazienti con diabete, invece, può verificarsi un peggioramento transitorio della retinopatia diabetica, caso peraltro già noto con la terapia insulinica, e dovuto proprio alla veloce riduzione della glicemia. Tanto che il fenomeno è da tempo ben descritto nella letteratura scientifica internazionale come too fast glycemic improvement, ossia “miglioramento glicemico eccessivamente rapido”. Queste problematiche possono essere quindi legate alla rapida riduzione della glicemia, e non al tipo di farmaco in sé. Alla luce delle evidenze, ma anche del clamore generato sulla stampa da preoccupazioni scientificamente infondate, AMD rivolge alle persone con diabete che inizino la terapia con agonisti del recettore GLP-1 e con doppi agonisti GIP/GLP-1 le raccomandazioni di sempre: seguire il periodico screening oculistico previsto per le persone con diabete con particolare attenzione nei casi di retinopatia già nota o di rilevanti variazioni dei livelli glicemici.
Comprovati benefici cardiovascolari, renali e metabolici
“Per quanto riguarda i rischi di NAION (neuropatia ottica ischemica anteriore non-arteritica), anch’essi paventati di recente a mezzo stampa, se è vero che alcuni studi osservazionali e l’Agenzia Europea dei Medicinali hanno segnalato un possibile aumento di rischio molto raro – nell’ordine di 1 caso ogni 10.000 pazienti in terapia – va altresì rimarcato – sottolinea AMD – che altre analisi non confermano affatto un incremento significativo del rischio nei farmaci di questa classe”. Anche per i timori di aumentato rischio di NAION – AMD sottolinea che si tratta di un segnale ancora oggetto di studio, con rischio assoluto molto basso, da bilanciare con i comprovati benefici cardiovascolari, renali e metabolici di queste terapie.
Si raccomanda lo screening della retinopatia
Per la pratica clinica, e per un corretto orientamento di pazienti in cura e loro familiari, il messaggio è che il fattore determinante del rischio oculare resta il controllo glicemico nel lungo periodo: ottenere e mantenere un buon compenso riduce la probabilità di retinopatia negli anni, pur potendo comportare un transitorio assestamento iniziale. Anche in questo caso, si raccomanda di sottoporsi allo screening della retinopatia previsto. In ogni caso, sono da evitare le sospensioni autonome del trattamento, senza confronto con diabetologo e oculista di fiducia.
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