Salute 18 Dicembre 2025 09:51

Depressione e ansia, un rischio per il cuore: lo stress altera il cervello

Uno studio condotto su oltre 85mila partecipanti alla Mass General Brigham Biobank mostra che depressione e ansia aumentano il rischio di eventi cardiovascolari come infarto, ictus e insufficienza cardiaca

di Isabella Faggiano
Depressione e ansia, un rischio per il cuore: lo stress altera il cervello

La connessione tra mente e cuore torna al centro della ricerca scientifica. Un nuovo studio pubblicato su Circulation, condotto su oltre 85mila partecipanti della Mass General Brigham Biobank, evidenzia come depressione e ansia non siano solo condizioni emotive, ma fattori che aumentano significativamente il rischio di eventi cardiovascolari, tra cui infarto, ictus e insufficienza cardiaca. Gli autori dello studio hanno esplorato non solo l’associazione statistica, ma anche i meccanismi biologici alla base di questo legame, evidenziando come lo stress emotivo possa influenzare l’attività cerebrale, il sistema nervoso autonomo e i livelli di infiammazione, creando una vera e propria catena biologica verso il rischio cardiaco.

L’importanza della salute emotiva

L’analisi suggerisce così che la prevenzione delle malattie cardiovascolari passa anche dalla cura della salute emotiva, aprendo nuove prospettive per la gestione integrata dei pazienti. Dai dati raccolti emerge che 14.934 partecipanti presentavano sia depressione sia ansia, 15.819 soffrivano di una sola delle due condizioni e 54.798 non avevano nessuna delle due. Durante i 3,4 anni di follow-up, 3.078 persone hanno manifestato eventi cardiovascolari, inclusi infarto, ictus e insufficienza cardiaca. I risultati mostrano che chi convive con entrambe le condizioni ha un rischio maggiore di circa il 32% rispetto a chi presenta solo depressione o ansia, confermando che la comorbidità amplifica la vulnerabilità cardiovascolare.

Il ruolo dell’amigdala

I ricercatori hanno analizzato anche dati di imaging cerebrale, valutando l’attività dell’amigdala, una regione strettamente legata allo stress. Chi soffre di depressione o ansia mostra un’attività maggiore in questa zona, insieme a ridotta variabilità della frequenza cardiaca, indicativa di un sistema nervoso iperattivo, e livelli più alti di proteina C reattiva, un marcatore di infiammazione. Secondo gli autori dello studio, queste differenze fisiologiche formano una catena biologica che collega lo stress emotivo al rischio cardiovascolare. Nel tempo, l’iperattività del sistema nervoso e l’infiammazione cronica possono danneggiare i vasi sanguigni e accelerare l’insorgenza di malattie cardiache. Lo studio rafforza l’idea che proteggere il cuore non significa solo dieta ed esercizio fisico, ma anche salute emotiva. Gli esperti suggeriscono che la riduzione dello stress, insieme al trattamento di depressione e ansia potrebbe rappresentare una strategia efficace per prevenire eventi cardiovascolari.

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