Per la Giornata delle Cure Palliative, VIDAS lancia una campagna di sensibilizzazione sul valore di queste terapie, accessibili solo a un italiano su tre. La voce è di Elio
Poter dire di aver trascorso una buona giornata, dare un bacio a chi si ama, giocare con una palla. Piccoli gesti, ma preziosi per chi – adulto o bambino – convive con una malattia grave, cronica e inguaribile: momenti di normalità e serenità, resi possibili grazie alle cure palliative.
Sono proprio questi frammenti di vita, semplici e al tempo stesso straordinari, al centro della nuova campagna di informazione e sensibilizzazione promossa da VIDAS – organizzazione che dal 1982 offre assistenza sociosanitaria gratuita a persone con malattie inguaribili a Milano e nell’hinterland – in occasione dell’11 novembre, Giornata Nazionale delle Cure Palliative.
Cure che, in Italia, restano ancora un privilegio per pochi: vi accede infatti solo una persona su tre tra coloro che, per legge, ne avrebbero diritto.
Una realtà dovuta non solo alla carenza di servizi dedicati, ma anche a un livello di conoscenza del tema che, pur essendo cresciuto negli anni, resta ancora parziale.
Una recente indagine condotta da Ipsos per VIDAS mostra infatti un progresso, ma ancora limitato: il 54% degli italiani dichiara di conoscere cosa siano le cure palliative (era il 24% nel 2011), tuttavia una persona su due non saprebbe descriverne con chiarezza il ruolo e il 18% continua ad attribuire loro un significato errato, considerandole interventi alternativi o inutili.
Il bisogno di maggiore informazione riguarda anche il mondo sanitario: sebbene oltre l’80% dei medici conosca il diritto alle cure palliative, resta un 21% tra i pediatri di libera scelta, un 17% tra gli specialisti ospedalieri e un 15% tra i medici di medicina generale che afferma di non esserne informato.
“Cure palliative. Cure, non un palliativo.”
È questo il messaggio che dà voce all’iniziativa di VIDAS, ribaltando un pregiudizio ancora diffuso: quello che associa le cure palliative a qualcosa di inutile o marginale. In realtà è l’esatto opposto: si tratta di cure essenziali, che offrono sollievo dal dolore fisico e psicologico, sostegno emotivo e vicinanza concreta non solo ai pazienti, ma anche alle loro famiglie.
Lo spot della campagna, dal linguaggio semplice e autentico, mostra in concreto questa realtà: adulti e bambini che ogni giorno, grazie alle cure palliative di VIDAS, possono continuare a vivere momenti di normalità e condivisione.
A dare voce a questo racconto è Elio, da anni vicino all’organizzazione, che con la sua sensibilità interpreta il significato più profondo della campagna: ricordare che anche nella fragilità c’è spazio per la vita, la dignità e l’amore. Il musicista è anche protagonista di un videomessaggio dedicatoallo stesso tema.
VIDAS assiste ogni giorno gratuitamente 300 persone, adulti e bambini, a domicilio e in hospice. Un impegno quotidiano che ha spinto l’organizzazione a realizzare questa campagna. “Le cure palliative – spiega Giada Lonati, medico palliativista e direttrice sociosanitaria di VIDAS – sono l’insieme di interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali garantiti da professionisti sociosanitari e volontari. Lo scopo è il raggiungimento della miglior qualità di vita possibile per i malati e le loro famiglie. Non una resa quindi, ma anzi un atto di vita. Perché anche nella fragilità, ogni istante può essere pieno di significato, amore e presenza.”