Uno studio pubblicato su JAMA Network Open mostra che l’esposizione alla luce artificiale durante la notte è associata a un rischio significativamente maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari, tra cui infarto, ictus e insufficienza cardiaca. Al contrario, la luce diurna sembra avere un effetto protettivo
Dormire al buio non è solo una questione di comfort, ma di salute. I ricercatori australiani, guidati da Daniel Windred, hanno analizzato i dati di quasi 89mila adulti di mezza età, monitorando i livelli di esposizione alla luce diurna e notturna per una settimana, tra il 2013 e il 2016. I partecipanti sono stati poi seguiti per circa otto anni per valutare l’incidenza di malattie cardiovascolari. I risultati, pubblicati su JAMA Network Open, mostrano un’associazione netta: chi era più esposto alla luce artificiale notturna presentava un rischio aumentato di coronaropatia, ictus, fibrillazione atriale, infarto del miocardio e insufficienza cardiaca. Al contrario, una maggiore esposizione alla luce diurna si è rivelata un fattore protettivo, riducendo il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari nel lungo periodo.
Quando la luce disturba il ritmo del cuore
Gli studiosi spiegano che la luce artificiale notturna può interferire con il ritmo circadiano e con la produzione di melatonina, l’ormone che regola il sonno. Questo squilibrio altera i meccanismi di controllo della pressione sanguigna, del metabolismo e dei processi infiammatori, aprendo la strada allo sviluppo di patologie cardiache. Secondo gli autori, le associazioni osservate restano significative anche dopo aver corretto i risultati per altri fattori di rischio come stile di vita, abitudini del sonno e predisposizione genetica. Ciò indica che l’esposizione luminosa notturna rappresenta un fattore di rischio indipendente per la salute cardiovascolare.
Dormire al buio per proteggere il cuore
Lo studio suggerisce che ridurre l’esposizione alla luce notturna potrebbe essere una nuova strategia di prevenzione delle malattie cardiovascolari, soprattutto negli adulti sopra i 40 anni. Spegnere dispositivi elettronici, schermare le finestre e mantenere la stanza buia sono comportamenti semplici, ma potenzialmente efficaci, per ridurre i rischi a lungo termine. Come sottolineano gli autori, “l’esposizione alla luce durante la notte è un fattore di rischio modificabile e dovrebbe essere considerata nelle strategie di salute pubblica per la prevenzione cardiovascolare”.
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