Le richieste arrivate per il bonus psicologo sono state oltre 360mila, ma le richieste che potranno essere soddisfatte sono appena 6.300. Lo scrive in una nota l'associazione Pubblica
“Purtroppo è ufficiale: le richieste arrivate per il bonus psicologo sono state oltre 360mila, ma a causa dei pochi fondi a disposizione anche quest’anno le richieste che potranno essere soddisfatte sono appena 6.300″. Lo scrive in una nota l’associazione Pubblica. Il bonus psicologo è “una misura che funziona (ogni euro investito ne restituisce 11 di risparmio Inps in ore lavorative recuperate), ma sulla quale si investe troppo poco”, sostiene Pubblica che coordina la campagna “Diritto a stare bene”.
Serve una riforma strutturale del sistema-psicologia
“E’ fondamentale continuare a sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare per istituire in Italia un servizio pubblico nazionale di psicologia e il fondo permanente per il finanziamento pubblico-privato del bonus psicologo”, è l’appello dell’associazione. Attraverso la campagna “sono già state raccolte oltre 60mila firme e la proposta di legge sarà depositata in Senato a metà dicembre”, riferisce Pubblica. L’obiettivo è “una riforma strutturale del sistema-psicologia per rendere il benessere psicologico un diritto garantito e non un lusso per pochi”.
Il benessere psicologico non può essere un lusso per pochi
Francesco Maesano, coordinatore nazionale della campagna Diritto a stare bene, dichiara: “Lo avevamo previsto questa estate e ora ne abbiamo la conferma. Molti, moltissimi richiedenti del bonus psicologo 2025 resteranno fuori. La nostra proposta di legge invece individua le risorse per il finanziamento del bonus psicologo al 100% di coloro che, avendone i requisiti, fanno richiesta, attraverso un sistema misto di finanziamento pubblico e privato in decontribuzione”. Nel comunicato diffuso, l’associazione ribadisce che “il benessere psicologico non può essere un lusso per pochi, ma un diritto garantito per tutti i cittadini”. L’appello è rivolto alle istituzioni e al Parlamento affinché la salute mentale venga riconosciuta come parte integrante del sistema sanitario pubblico. Pubblica sottolinea anche la necessità di rafforzare la rete dei professionisti e di promuovere politiche di prevenzione, soprattutto tra i giovani.
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