Cresce l'uso di sensori e servizi remoti. Ne parla Riccardo Starace, esperto in telemedicina e digital health del Gruppo di lavoro del Cnel impegnato, nella definizione delle linee guida per le nuove professioni sanitarie nell’era digitale
L’Italia sta registrando un aumento significativo nell’uso di sistemi di telemonitoraggio domiciliare, che permettono di garantire maggiore sicurezza agli anziani anche durante il periodo natalizio. Sensori ambientali, saturimetri, misuratori di pressione digitali e dispositivi indossabili stanno diventando parte integrante dell’assistenza quotidiana alla fragilità. “Questo Natale molte famiglie avranno un alleato in più: il telemonitoraggio”, spiega Riccardo Starace, esperto in telemedicina e digital health del Gruppo di lavoro del Cnel impegnato, insieme al ministero della Salute, nella definizione delle linee guida per le nuove professioni sanitarie nell’era digitale. “Per un anziano fragile, restare a casa sotto controllo remoto significa sicurezza clinica, autonomia e continuità affettiva. Per i caregiver vuol dire sapere che ogni parametro, battito, pressione, saturazione, attività quotidiana, è monitorato e che un alert può attivare tempestivamente l’équipe sanitaria“, aggiunge.
Il monitoraggio remoto contribuisce a ridurre ricoveri evitabili
I dati Agenas sull’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) sono chiari: nel 2024 sono stati presi in carico 1.546.443 assistiti over 65, superando del 119,2% l’obiettivo previsto. Una quota crescente delle prestazioni comprende oggi servizi di telemedicina e monitoraggio remoto dei parametri vitali, secondo fonte Agenas. Inoltre, studi internazionali pubblicati su riviste come Journal of Medical Internet Research confermano che il monitoraggio remoto contribuisce a ridurre ricoveri evitabili, migliorare la gestione delle malattie croniche e favorire l’individuazione precoce dei peggioramenti clinici.
Ora servono standard omogenei sul territorio
Anche ricerche apparse su Nature Medicine mostrano come wearable e patch multiparametriche siano oggi in grado di rilevare variazioni cardiache, cali di ossigenazione, riduzione della mobilità e alterazioni del sonno in tempo quasi reale. Secondo Starace, “questi numeri mostrano come la sanità digitale non sia una promessa futura, ma un servizio già attivo e in espansione. Ora servono standard omogenei sul territorio e maggiore alfabetizzazione digitale, perché nessun anziano resti escluso”. Durante le festività, aggiunge, tecnologia e famiglia “non sono alternative: il telemonitoraggio permette di vivere il Natale insieme, in sicurezza, senza rinunciare al controllo clinico continuo”.
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