Il progetto “Un albero per la salute” unisce medici e Carabinieri per sensibilizzare sul legame tra ambiente e salute
Quasi un decimo delle emissioni di gas serra nei Paesi occidentali, secondo l’ultimo rapporto Ocse, è generato dal settore sanitario. Un dato sorprendente: il 4,4% delle emissioni globali proviene in media dai sistemi sanitari dei Paesi avanzati, una quota che supera perfino quella di settori tradizionalmente percepiti come altamente inquinanti, come l’aviazione. Da questa consapevolezza è nato, due anni fa, il progetto “Un albero per la salute” promosso dalla Fadoi (Federazione dei medici internisti ospedalieri) insieme all’Arma dei Carabinieri. L’iniziativa, presentata oggi a Roma all’ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola, ha portato alla messa a dimora di 100 alberi in tre anni – 30 nel 2023, 30 nel 2024 e altrettanti nel 2025 – in 38 ospedali italiani, grazie al contributo dei Carabinieri per la tutela della biodiversità.
Sanità e ambiente: due facce della stessa salute
Il maggiore inquinamento prodotto dalle strutture sanitarie contribuisce a un paradosso: quello di generare nuove malattie croniche , cardiovascolari, respiratorie, oncologiche e renali, aggravate proprio dai cambiamenti climatici e dall’esposizione agli inquinanti. “In Italia il tema della decarbonizzazione sanitaria è ancora in fase embrionale – commenta Francesco Dentali, presidente Fadoi – anche se negli ultimi anni si sono moltiplicate iniziative locali per l’efficientamento energetico di ospedali e strutture sanitarie, spesso legate ai programmi europei del Pnrr. Ora però serve un salto di qualità, con una strategia nazionale organica che agisca sui principali fattori inquinanti, inclusi farmaci e dispositivi medici, responsabili di circa due terzi delle emissioni”.
Strutture “low carbon” e clinica sostenibile
Secondo Andrea Montagnani, presidente eletto Fadoi, “le linee di intervento dovrebbero puntare alla realizzazione di ospedali low carbon e resilienti, all’orientamento degli appalti pubblici verso fornitori sostenibili, alla sostituzione dei gas anestetici e degli inalatori spray più inquinanti, e a una migliore presa in carico territoriale che riduca i ricoveri impropri”. Un ambiente sano – ricorda Dario Manfellotto, presidente della Fondazione Fadoi – “è alleato della buona sanità, perché aiuta a prevenire malattie gravi che, secondo l’Oms, in un caso su quattro sono determinate da fattori ambientali. A livello globale si stimano 1,4 milioni di decessi per cancro legati all’inquinamento”.
Un gesto concreto per la salute del pianeta
Il progetto “Un albero per la salute” rappresenta pienamente la visione One Health, che unisce la salute delle persone a quella degli ecosistemi. “Non può esserci benessere delle comunità senza ecosistemi sani e resilienti – dichiara il generale Raffaele Pio Manicone, comandante dei Carabinieri per la tutela della biodiversità –. Piantare un albero è un gesto semplice ma potente: un’azione concreta di conservazione e un investimento in salute pubblica, che promuove benessere fisico e psicologico. Ogni albero diventa così un presidio di salute che unisce ambiente e persone”. A concludere l’incontro, Giovanni Arcuri, direttore generale dell’ospedale Isola Tiberina, ha espresso orgoglio per ospitare la terza edizione del progetto: “Un’iniziativa che unisce in modo concreto la tutela dell’ambiente e la promozione della salute”.
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