Salute 29 Ottobre 2025 16:05

Al Neuromed intervento asportazione 44 kg neurofibromi

Asportati chirurgicamente 44 chilogrammi di tumore benigno in un paziente con Neurofibromatosi plessiforme

di Valentina Arcovio
Al Neuromed intervento asportazione 44 kg neurofibromi

Un delicato intervento chirurgico per un grave caso di Neurofibromatosi è stato eseguito nelle scorse settimane nell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli dall’equipe dell’Unità di Neuro-Orto-Plastica. A eseguire la complessa operazione, suddivisa in tre sedute chirurgiche nell’arco di tre mesi, Bruno Carlesimo, a capo dell’Unità di Neuro Orto Plastica IRCCS Neuromed, che ha escisso, cioè asportato chirurgicamente, 44 kg di tumori in un paziente affetto da neurofibromatosi di tipo 1. “Parliamo di un caso grave di Neurofibroma plessiforme, in una persona giovane, che aveva invaso diversi distretti degli arti inferiori – commenta Carlesimo – abbiamo operato il paziente consci dei rischi che l’intervento mostrava. La Neurofibromatosi di tipo 1, di cui è affetto il paziente, è una malattia genetica caratterizzata dalla comparsa di numerosi noduli di dimensioni variabili detti appunto neurofibromi”.

Le dimensioni dei neurofibromi costringevano il paziente a letto

“Questi sono tumori benigni e più raramente maligni della cellula nervosa periferica”, dichiara Carlesimo. “Completano il quadro clinico della malattia le macchie caffè-latte della pelle, lentiggini ascellari e inguinali e i noduli iridei di Leisch. Nel caso del nostro paziente i neurofibromi avevano raggiunto dimensioni enormi tanto da costringerlo a una vita a letto; in particolare trattasi di neurofibromi plessiformi che interessano, cioè, i nervi periferici, nel caso specifico degli arti inferiori e bacino. I Neurofibromi del paziente – continua il chirurgo – erano ampi e molto vascolarizzati e la rimozione del tessuto nervoso avrebbe potuto portare il paziente a uno shock emorragico”.

Eseguite diverse sedute operatorie

“Il cuore di questi pazienti inoltre – spiega ancora Carlesimo – è abituato a un flusso sanguigno superiore, proprio a causa della vascolarizzazione di tumori molto sviluppati. Infatti, nonostante l’importante perdita ematica, a fine intervento il paziente era iperteso e non ipoteso come ci si aspetta”. L’equipe chirurgica ha rimosso la massa con un approccio estremamente cauto in modo da evitare le possibili gravi complicazioni. Per tale motivo l’esecuzione delle escissioni è avvenuta in diverse sedute operatorie come spiega lo specialista: “interventi come questi non vengono eseguiti spesso, non solo per la massa enorme ma soprattutto per la tecnica da utilizzare”.

L’obiettivo è migliorare la qualità della vita dei pazienti

“Si hanno importanti perdite ematiche, è complicato coagulare i vasi perché si rompono, la loro consistenza è come quella di una medusa”, dichiara Carlesimo. “Pertanto, l’escissione della massa è molto cauta: si asporta una porzione del tumore e immediatamente si sutura la ferita, per procedere poi alla successiva asportazione”, aggiunge. Il paziente, che dovrà continuare il programma di riabilitazione e controlli, è stato dimesso dopo cinque mesi di permanenza in Istituto. Il suo è stato un percorso impegnativo e multidisciplinare così come previsto nell’I.R.C.C.S. di Pozzilli. L’intervento è stato eseguito in modo da restituire al paziente una qualità di vita dignitosa.

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