Contributi e Opinioni 5 Dicembre 2017 18:09

«Accesso alla professione ritardato, ennesima beffa» la denuncia SIGM su applicazioni Art. 8 al triennio 2014-17

«L’Associazione Italiana Giovani Medici denuncia l’ennesima beffa nei confronti dei giovani medici di medicina generale, il cui accesso alla professione viene ritardato, per motivi non riconducibili a loro responsabilità, al fine non ledere la posizione di chi si avvale oggi di un presunto diritto acquisito, che trova nel nostro ordinamento un’interpretazione estremamente estensiva, tanto da apparire troppo spesso un retaggio senza senso» lo dichiara l’’Associazione Italiana Giovani Medici riguardo le conclusioni rappresentate nella nota del 29/11/2017, prot n.62117, del Ministero della Salute, in merito alla possibilità di applicazioni dell’ Art. 8, comma 8bis, del D.Lgs n.502/92 al triennio 2014-17.

«Difatti – prosegue la SIGM in una nota stampa – pur riconoscendo la possibilità di iscrizione in riserva alle graduatorie regionali per i corsisti del triennio 2014-17 costretti a terminare le attività dopo il 31 dicembre, lascia del tutto insoddisfatte le richieste avanzate inizialmente dalla nostra Associazione. I benefici derivanti dalla iscrizione in riserva vengono, di fatto, totalmente annullati dalle condizioni poste dalla stessa nota, che prevedono l’iscrizione in riserva “senza attribuzione del titolo e del relativo punteggio”, ragioni per cui tali corsisti saranno “posizionati in coda alla graduatoria stessa e graduati tra loro ai sensi dell’art. 16, comma 5, del vigente ACN”».

«Se il Ministero della Salute aveva riconosciuto la possibilità di iscrizione – sottolinea l’Associazione – gravi sono le motivazioni addotte dalla stessa nota, che deriverebbero dal parere espresso dalla SISAC che, pur riconoscendo di fatto l’applicabilità dell’Art.8 comma 8bis del D.lgs 502/92 al triennio 2014-17, di fatto ne annulla gli effetti “al fine di evitare il sorgere di conseguenti e prevedibili contenziosi da parte di coloro che – già inseriti nelle graduatorie in questione in quanto possessori di un titolo equipollente o dei cosiddetti diritti acquisiti in medicina generale – verrebbero ad essere inevitabilmente lesi, in conseguenza dei successivi inserimenti ad opera dei medici iscritti con riserva”».

Non più di qualche settimana fa «la nostra Associazione ha denunciato la presenza di un emendamento teso a estendere ulteriormente l’applicabilità del diritto acquisito, a sottolineare come l’attuale formazione specifica in medicina generale sia considerata, in Italia, ancora da parte di troppe persone non indispensabile per l’esercizio della medicina generale. La nostra Associazione, infine, ribadisce ancora una volta la necessità di un’evoluzione della formazione specifica in medicina generale, a cominciare dal suo riconoscimento accademico in Scuola di Specializzazione, non ritenendo più accettabile la continua svalutazione nei fatti del valore della formazione specifica in medicina generale e, per estensione, nell’ambito delle cure primarie».

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Malattie croniche: cala la mortalità in Italia, ma i progressi rallentano

Lo studio internazionale pubblicato su The Lancet mostra un calo del 30% della probabilità di morire prima degli 80 anni per un italiano a causa di patologie croniche tra il 2000 e il 2019
Sanità

La tempesta estiva del NITAG: agosto 2025 tra nomine, polemiche e revoche

Quello che avrebbe dovuto essere un normale atto amministrativo, la nomina dei nuovi membri del NITAG – il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni – si è trasformato ...
Prevenzione

Pertosse, il ritorno inatteso: cosa ci insegna l’epidemia del 2024 in Toscana

Dopo anni di silenzio durante la pandemia, la pertosse è tornata con forza. Uno studio del Meyer di Firenze pubblicato su Eurosurveillance rivela come ritardi nei richiami e scarsa adesione all...
Salute

Disturbi mentali, ne soffre oltre un miliardo di persone. Oms: “Una sfida di salute pubblica”

Lo stato dell'arte nei due nuovi rapporti diffusi oggi dall’Oms: World mental health today e Mental health atlas 2024
di I.F.