Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti buone feste e dà appuntamento al 7 gennaio 2026
Cari lettori,
in questo tempo sospeso tra la frenesia di fine anno e la quiete delle festività, desideriamo rivolger a tutti i lettori un pensiero di gratitudine e tanti, sinceri, auguri. Il 2025 è stato un anno intenso per la sanità italiana e per tutti noi che, attraverso l’informazione, proviamo ogni giorno a raccontarne le sfide, i progressi, le contraddizioni.
A guidare molte delle nostre inchieste e dei nostri approfondimenti sono stati i temi dell’advocacy e dei diritti dei pazienti. Abbiamo raccontato battaglie importanti portate avanti dalle associazioni, che si confermano motore vivo della partecipazione civica in sanità. Penso, ad esempio, all’impegno per garantire l’accesso omogeneo alle cure palliative, al sostegno ai pazienti cronici e rari, alla richiesta sempre più forte di una sanità che ascolti davvero chi vive la malattia e chi se ne prende cura nella quotidianità familiare. È cresciuta la consapevolezza del valore dell’esperienza del paziente nei percorsi terapeutici e decisionali, e con essa anche l’urgenza di tradurre questo principio in prassi concrete e strutturali quanto prima.
Accanto a queste voci, si è fatta strada con forza la riflessione sulla salute di ciascuno e sul rapporto di questa con l’ambiente che ci circonda. A cominciare dalla salute mentale e dal bisogno di colmare il divario tra l’attenzione dichiarata e le risorse effettivamente messe in campo. Le fragilità psichiche – soprattutto tra i giovani – hanno attraversato molte delle nostre pagine, restituendoci un quadro che interpella la politica, le istituzioni, la scuola, le famiglie.
Ma il 2025 è stato anche l’anno in cui si è tornati con forza a parlare di prevenzione. Non solo come slogan, ma come necessità impellente che, dopo la tempesta pandemica, sembrava avesse risalito la china della corretta considerazione, a tutti i livelli. L’educazione alla salute, gli screening oncologici, la prevenzione cardiovascolare e metabolica, la promozione di stili di vita sani sono stati al centro di campagne pubbliche e progetti territoriali, spesso guidati da medici, enti del terzo settore e amministrazioni locali. Eppure, ancora troppo spesso, la prevenzione resta confinata a iniziative spot, anziché divenire pilastro stabile del nostro sistema sanitario.
Il 2026 sarà cruciale da questo punto di vista, segnando la conclusione del Piano Nazionale della Prevenzione 2020–2025: un’occasione per valutare cosa è stato realizzato in questi anni e per progettare il nuovo ciclo strategico della prevenzione, rendendola davvero centrale nelle politiche sanitarie del futuro.
Abbiamo poi seguito con attenzione i temi dell’equità di accesso alle cure. Le disuguaglianze territoriali – nelle liste d’attesa, nell’accesso ai farmaci innovativi, nei percorsi di presa in carico – rappresentano una delle più grandi fratture del nostro SSN. Un tema che, nel 2026, dovrà necessariamente (speriamo non sia soltanto un augurio) essere al centro dell’agenda politica, anche alla luce della crescente mobilitazione di cittadini e associazioni.
Guardando al nuovo anno, sentiamo forte la responsabilità di continuare ad accendere i riflettori su queste urgenze. Il 2026 si apre con alcune parole chiave che riteniamo cruciali: partecipazione, prossimità, prevenzione, diritti.
Ci impegneremo, come sempre, a raccontare la sanità con rigore e passione. Con l’ambizione – che è anche un auspicio – di contribuire a costruire un’informazione che sia davvero al servizio della salute pubblica e stimolo per le Istituzioni.
A voi che ci leggete ogni giorno, che condividete i nostri contenuti, che ci scrivete per segnalare, correggere, proporre: il nostro più sincero augurio di un sereno Natale e che il 2026 possa portare ulteriori passi avanti per una sanità sempre più giusta, partecipata e orientata alla persona, con un dialogo tra cittadini, professionisti e istituzioni sempre più forte, inclusivo e costruttivo.