Anche se l’attenzione mediatica si è ridotta, tutti i cladi del virus Mpox continuano a circolare nel mondo. L’Oms invita a mantenere alta la sorveglianza e a rafforzare la capacità di risposta
Nonostante la diminuzione dei riflettori sull’epidemia, Mpox continua a circolare a livello mondiale. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel suo 61° rapporto, segnala che nel novembre 2025 sono stati confermati 2.150 nuovi casi in 48 Paesi, con 5 decessi (tasso di mortalità 0,2%). Circa il 68% delle infezioni si è verificato nella regione africana. Mentre quattro regioni dell’Oms hanno registrato un calo dei casi rispetto a ottobre, la regione europea e quella del Pacifico occidentale hanno visto un aumento dei contagi. Gli esperti sottolineano il rischio di trasmissione comunitaria prolungata se la diffusione interumana non viene interrotta tempestivamente.
Situazione in Africa e nuovi cladi
Nelle ultime sei settimane, 19 Paesi africani hanno riportato trasmissione attiva, con 1.435 casi confermati e 7 morti. I Paesi più colpiti sono la Repubblica democratica del Congo, Guinea, Liberia, Kenya e Ghana. In Liberia i casi continuano a crescere, mentre in altri Paesi il numero settimanale di contagi è in calo. La co-circolazione di cladi diversi resta una caratteristica della Repubblica democratica del Congo, dove i cladi Ia e Ib continuano a diffondersi in diverse province, con trend subnazionali eterogenei e accesso ai test in diminuzione.
Mpox in Europa e ceppo ricombinante
Fuori dall’Africa, una novità riguarda la Romania, che ha segnalato per la prima volta il clade Ib in un caso confermato nell’agosto 2025. La trasmissione comunitaria di questo clade è attiva oggi in Spagna e Paesi Bassi. Inoltre, il Regno Unito ha identificato un caso di ceppo ricombinante, contenente elementi genetici di clade Ib e IIb. L’entità della circolazione di questo ceppo rimane ancora sconosciuta, evidenziando la necessità di monitoraggio continuo e sequenziamento genomico.
Rischio per la popolazione e raccomandazioni
Secondo l’Oms, il rischio di Mpox è attualmente moderato per uomini con rapporti sessuali con partner nuovi o multipli, lavoratori del sesso e persone con partner multipli a rischio. Per la popolazione generale, in assenza di fattori di rischio specifici, il rischio è basso. Gli esperti ribadiscono l’importanza di mantenere la sorveglianza epidemiologica, rafforzare la capacità di risposta e garantire il sequenziamento genomico, soprattutto nelle aree in cui co-circolano più ceppi del virus.
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