Un delicato intervento fetale presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha permesso di salvare la vita di un neonato affetto da una cisti polmonare congenita di grandi dimensioni. Il piccolo oggi sta bene e potrà condurre una vita normale
Alcune malformazioni polmonari congenite, se di grandi dimensioni, possono compromettere gravemente la sopravvivenza del feto già prima della nascita. È il caso del piccolo Alessandro (nome di fantasia), per il quale una cisti polmonare occupava quasi tutto il torace destro, comprimendo cuore e polmone sinistro e causando un grave scompenso cardiaco. Senza un intervento precoce, le possibilità di sopravvivenza erano estremamente ridotte. Alla 24a settimana di gravidanza, l’équipe di Chirurgia Fetale del Bambino Gesù, in collaborazione con l’ospedale San Pietro Fatebenefratelli, ha posizionato uno shunt pleuro-amniotico. Questo sottile drenaggio ha permesso di comunicare il torace del feto con il liquido amniotico, riducendo la pressione sul cuore e ristabilendo la normale funzione cardiaca. L’intervento ha preparato il feto a nascere in condizioni cliniche più sicure.
Dalla nascita alla chirurgia toracoscopica
Alla 35a settimana, Alessandro è nato con parto cesareo programmato. Subito dopo, il team di Chirurgia Neonatale ha rimosso l’intero lobo inferiore del polmone destro mediante lobectomia toracoscopica mini-invasiva. I lobi polmonari sani si sono espansi compensando la funzione respiratoria: oggi il neonato sta bene e potrà condurre una vita normale, inclusa la possibilità di praticare sport in futuro. La procedura è stata supportata da imaging avanzato, tra cui risonanza magnetica prenatale, angio-TC post-natale e ricostruzioni 3D, realizzate dall’Unità di Imaging Avanzato Cardio-toraco-vascolare e Fetale del Bambino Gesù, coordinata dal dott. Aurelio Secinaro. Questi strumenti hanno permesso di pianificare con precisione sia l’intervento in utero sia la lobectomia post-natale.
Chirurgia fetale, un’esperienza consolidata
Negli ultimi quattro anni, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha eseguito 180 interventi di chirurgia fetale per malformazioni complesse, dalla Trasfusione feto-fetale all’ernia diaframmatica e altre patologie congenite ad alto rischio. Il caso di Alessandro conferma l’importanza di un approccio multidisciplinare e altamente specializzato. Il successo del caso è stato reso possibile dalla collaborazione tra diverse équipe: Ostetricia, Ginecologia e Diagnosi prenatale, Terapia Intensiva Neonatale, Chirurgia Fetale e Neonatale, Imaging Avanzato Cardio-toraco-vascolare e Fetale, Anestesia e Perioperatorio Intensivo, sia del Bambino Gesù sia del San Pietro Fatebenefratelli. Questo modello multidisciplinare ha garantito cure ottimali sia per la mamma sia per il neonato.
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