L’iniziativa promossa da FA.V.O. ed Europa Uomo ha posto l’accento sull’importanza della riabilitazione post-trattamento, della diagnosi precoce e della personalizzazione delle cure
“La qualità di vita è un diritto fondamentale che le Istituzioni devono garantire in ogni fase del percorso oncologico. Rompere il silenzio significa assicurare a quasi mezzo milione di uomini che convivono con il tumore della prostata la possibilità di vivere in autonomia e con elevato benessere”. Lo ha detto Elisabetta Gardini, Presidente dell’Intergruppo parlamentare malattie rare e oncoematologiche, a conclusione del progetto “Oltre il silenzio”, iniziativa promossa da FA.V.O. ed Europa Uomo per porre l’accento sull’importanza della riabilitazione post-trattamento, della diagnosi precoce e della personalizzazione delle cure. Il tumore della prostata ha un alto tasso di sopravvivenza (91%), e questo sposta il focus della cura dalla sola malattia alla qualità della vita degli uomini che convivono con essa. Grazie all’iniziativa “Dialoghi Coraggiosi” pazienti e caregiver hanno condiviso apertamente le proprie esperienze, affrontando temi spesso avvolti dal silenzio e dalla vergogna.
Approccio multidisciplinare e personalizzazione della cura
Il panel di esperti intervenuti ha offerto una prospettiva multidisciplinare. Il Prof. Massimo Di Maio, Presidente AIOM, ha evidenziato l’importanza di bilanciare efficacia terapeutica e tollerabilità, sottolineando il ruolo dei Patient Reported Outcomes per “dare voce” al paziente. Il Prof. Stefano Pergolizzi, Presidente AIRO, ha ricordato come una diagnosi precoce e un percorso di cura strutturato aumentino le possibilità di guarigione e permettano di vivere con serenità, anche in caso di malattia avanzata. Il Dott. Giuseppe Gorini, Responsabile SS valutazione screening di ISPRO, ha presentato il nuovo approccio allo screening del tumore della prostata, con protocolli che integrano la Risonanza Magnetica come strumento di triage. Questo modello promette di ridurre del 50% il numero di biopsie inutili e propone un percorso organizzato su base nazionale, supportato dal Ministero della Salute e dalle Regioni coinvolte.
La riabilitazione e il diritto alla vita piena
La dimensione emotiva e sessuale, spesso trascurata, è stata centrale nei dibattiti. Il Dott. Claudio Talmelli, Presidente Europa Uomo APS, ha dichiarato: “La guarigione non è solo assenza di malattia: è poter continuare a sentirsi uomini, partner, persone vive. Il silenzio sulla sessualità dopo il tumore della prostata è una vera malattia sociale e si cura solo con la parola”. Il Prof. Francesco De Lorenzo, Presidente di FAVO, ha sottolineato come il lavoro in sinergia con le associazioni specifiche sia la chiave per superare il tabù e garantire l’accesso alla riabilitazione oncologica, ancora troppo spesso negata o difficilmente fruibile. Solo un approccio integrato e globale può assicurare che i bisogni fisici, psicosessuali ed emotivi dei pazienti siano pienamente soddisfatti.
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