Secondo uno studio dell’University of California a San Francisco (UCSF), la spesa per la salute mentale pediatrica ha rappresentato nel 2022 circa il 40% della spesa sanitaria complessiva per i bambini, quasi il doppio rispetto al 2011
Negli Stati Uniti, la salute mentale dei bambini è sotto pressione. Secondo uno studio dell’University of California a San Francisco (UCSF), pubblicato su Jama, nel 2022 la spesa per salute mentale e assistenza comportamentale ha rappresentato circa il 40% della spesa sanitaria pediatrica totale, quasi il doppio rispetto al 2011. Le famiglie hanno pagato direttamente oltre un quarto di questa cifra, con il rischio di affrontare oneri finanziari elevati o estremi. La pandemia, l’aumento dei costi per visita e il maggiore accesso alle cure contribuiscono a questo fenomeno. L’analisi dei dati nazionali mostra chiaramente come i costi per le famiglie siano cresciuti più rapidamente di quelli per l’assistenza sanitaria non comportamentale. La crescita significativa della spesa diretta riflette non solo l’aumento dei bambini che necessitano di cure comportamentali, ma anche i cambiamenti nel modo in cui i servizi vengono erogati, con una maggiore diffusione di assistenza domiciliare e telemedicina.
Un carico economico crescente per le famiglie
Per giungere a queste conclusioni, i ricercatori dell’UCSF hanno analizzato 11 anni di dati nazionali sulla spesa sanitaria per i bambini di età compresa tra 6 e 17 anni. Nel 2022 la salute mentale e l’assistenza comportamentale hanno rappresentato 41,8 miliardi di dollari della spesa sanitaria complessiva. Di questa cifra, le famiglie hanno pagato direttamente 2,9 miliardi di dollari, più di un quarto della spesa “out of pocket”, per visite e trattamenti relativi a disturbi comportamentali o abuso di sostanze. Secondo Ashley Foster, autrice principale dello studio e medico di pronto soccorso pediatrico presso i Benioff Children’s Hospitals dell’UCSF, “Le famiglie stanno sostenendo costi crescenti. Come Paese dobbiamo garantire che questa forma di assistenza sia accessibile e conveniente per ogni famiglia, indipendentemente dalla copertura assicurativa”.
Rischio carico finanziario estremo
Avere un figlio con problemi di salute comportamentale aumenta significativamente il rischio di difficoltà economiche. Chi ha almeno un figlio affetto da disturbi comportamentali ha il 60% di probabilità in più di affrontare un onere finanziario elevato e il 40% di probabilità in più di sostenere un carico estremo, pari a oltre il 10% del reddito familiare destinato alle cure. “Questi dati sottolineano la necessità di politiche di sostegno economico e sanitario mirate, per garantire l’accesso a cure fondamentali senza penalizzare le famiglie”, evidenzia Foster.
Cause e fattori in gioco
Lo studio non era progettato per indagare le cause dell’aumento dei costi, ma gli autori ipotizzano diversi fattori. Tra questi, un maggior numero di bambini con problemi di salute comportamentale, in parte legato agli effetti della pandemia di Covid-19, l’aumento dei costi per visita e un accesso più ampio ai servizi. In positivo, Foster sottolinea che l’accesso alle cure è migliorato grazie a un minore stigma sulla salute mentale e alla presenza crescente di strutture comunitarie dedicate. Lo studio rivela anche come siano cambiate le modalità di erogazione dei trattamenti. La spesa per i servizi di assistenza domiciliare è aumentata del 25% annuo, mentre quella per visite ambulatoriali in presenza è cresciuta dell’11% annuo. E poi c’è il boom della telemedicina: tra il 2020 e il 2022 il numero di visite a distanza è cresciuto del 99% annuo. “La telemedicina è qui per restare”, conclude Foster, sottolineando come la tecnologia possa rappresentare un’opportunità per ampliare l’accesso alle cure, soprattutto nei contesti meno serviti.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato