Due nuove revisioni sistematiche condotte dal Comitato consultivo globale sulla sicurezza dei vaccini dell’Oms confermano quanto la scienza afferma da oltre vent’anni: non esiste alcuna relazione causale tra vaccinazioni e disturbi dello spettro autistico
Ci sono affermazioni che, nonostante il peso delle prove scientifiche, continuano a riaffiorare ciclicamente nel dibattito pubblico. Una di queste riguarda il presunto legame tra vaccini e disturbi dello spettro autistico. Proprio per questo, l’Organizzazione mondiale della sanità torna a mettere un punto fermo, affidandosi ancora una volta ai dati scientifici. E il verdetto è netto: non esiste alcun nesso causale tra vaccini e autismo. A ribadirlo è il Comitato consultivo globale sulla sicurezza dei vaccini (GACVS), che il 27 novembre 2025 ha esaminato due nuove e ampie revisioni sistematiche della letteratura scientifica, basate su metodologie rigorose e su un’analisi approfondita degli studi pubblicati tra il 2010 e il 2025. Le conclusioni non lasciano spazio ad ambiguità e confermano quanto già stabilito nelle precedenti valutazioni dell’Oms del 2002, 2004 e 2012.
Cosa significa dimostrare una relazione causale
Quando si parla di sicurezza vaccinale, il concetto di causalità ha un significato preciso. Non basta osservare una coincidenza temporale tra un evento e una vaccinazione: servono più studi di alta qualità che dimostrino un’associazione statistica solida e coerente. È per questo che nelle revisioni sistematiche il peso maggiore viene attribuito agli studi ben progettati, con basso rischio di bias, mentre quelli metodologicamente deboli vengono considerati con estrema cautela. È proprio seguendo questo approccio che il GACVS ha valutato le evidenze disponibili, distinguendo con chiarezza tra studi robusti e lavori incapaci, per disegno e qualità, di dimostrare una relazione di causa-effetto.
Tiomersale sotto esame: cosa dicono gli studi
La prima revisione si è concentrata sul possibile legame tra vaccini contenenti tiomersalee (un conservante derivato dal mercurio, utilizzato per le sue proprietà antimicrobiche in vari prodotti medici e vaccini, ndr) e i disturbi dello spettro autistico, oltre a valutare l’associazione tra vaccini in generale e autismo. In totale sono stati analizzati 31 studi di ricerca primaria, condotti in 11 Paesi diversi, insieme a cinque meta-analisi che sintetizzavano ricerche precedenti. Venti di questi studi, quelli considerati metodologicamente più rigorosi, non hanno trovato alcuna evidenza di un’associazione tra vaccini e autismo, indipendentemente dalla presenza di tiomersale. Gli altri undici lavori suggerivano un possibile legame, ma presentavano “molteplici e significativi problemi metodologici”, con un livello di evidenza molto basso e un alto rischio di bias. Nel complesso, sottolinea l’Oms, l’ampio corpus di dati di alta qualità, accumulato in decenni di ricerca, continua a sostenere il profilo di sicurezza positivo dei vaccini utilizzati in età pediatrica e in gravidanza.
Alluminio e vaccini: nessuna associazione con l’autismo
Conclusioni sovrapponibili arrivano dalla seconda revisione, dedicata ai vaccini contenenti alluminio come adiuvante. Diciassette studi di buona qualità, tra trial randomizzati controllati e ampi studi di coorte, hanno escluso qualsiasi legame tra vaccini adiuvati con alluminio e disturbi dello spettro autistico o altre patologie croniche. Solo due studi riportavano un’associazione, ma si trattava di studi ecologici, incapaci per loro natura di dimostrare una relazione causale e caratterizzati da gravi limiti metodologici. Anche in questo caso, il livello di evidenza è stato giudicato molto basso. A rafforzare ulteriormente il quadro, il GACVS ha esaminato un recente studio di coorte condotto in Danimarca su bambini nati tra il 1997 e il 2018. Utilizzando i dati dei registri nazionali, la ricerca ha mostrato che l’incidenza di 50 disturbi cronici, compresi l’autismo e altri disturbi del neurosviluppo, non è associata all’esposizione precoce ai vaccini contenenti alluminio.
Un messaggio chiaro, basato sui dati
Alla luce di queste nuove analisi, l’Oms conferma ancora una volta che non vi è alcuna prova di una relazione causale tra vaccini e disturbi dello spettro autistico, né per i vaccini contenenti tiomersale, né per quelli con alluminio, né per le vaccinazioni in generale. Un messaggio che arriva in un momento storico in cui la fiducia nei vaccini resta un pilastro fondamentale della salute pubblica. E che ricorda come la sicurezza vaccinale non sia una questione di opinioni, ma di evidenze scientifiche solide, verificate e continuamente aggiornate.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato