Gli infettivologi richiamano alla prudenza e ribadiscono l’importanza della vaccinazioni. Prime evidenze di ricoveri per complicanze e attenzione al possibile impatto del ceppo B
Influenza e altri virus respiratori stanno colpendo milioni di persone in Italia. Una stagione segnata da oscillazioni climatiche marcate – sbalzi termici, caldo anomalo, bruschi raffreddamenti – sta favorendo la circolazione di un mix di patogeni che presentano sintomi spesso sovrapponibili. Aumentano i casi in tutte le fasce d’età, con un impatto che appare già visibile sui sistemi di sorveglianza e sui servizi territoriali. Influenza, Covid, RSV, metapneumovirus, rhinovirus e parainfluenzali circolano simultaneamente, rendendo più difficile distinguere le diverse forme cliniche e aumentando il rischio di sovrainfezioni virali nei soggetti più vulnerabili. “Il contesto climatico molto variabile facilita la diffusione dei virus – osserva Roberto Parrella, presidente nazionale SIMIT –. Vediamo quadri di interessamento delle alte vie respiratorie con raffreddore, tosse persistente, febbre e astenia, ma nei fragili iniziano a emergere complicanze delle basse vie respiratorie. La stagione influenzale è partita in anticipo e il tasso di positività è in crescita”. Secondo gli esperti, il picco potrebbe collocarsi tra fine dicembre e fine gennaio, anche se il trend resta difficile da prevedere. Intanto, come segnala la sorveglianza RespiVirNet dell’ISS, i tassi di positività per SARS-CoV-2 risultano più elevati nella popolazione over 65.
Incidenza in aumento e timori per il ceppo B
La circolazione dei virus respiratori sta crescendo più rapidamente rispetto alla scorsa stagione. Le evidenze che arrivano dall’emisfero australe – dove la forte diffusione del ceppo B ha saturato gli ospedali – rappresentano un segnale da non sottovalutare. “L’influenza non è mai un’infezione banale – ricorda Massimo Crapis, membro del Comitato di Presidenza SIMIT –. Il ceppo B è noto per il suo impatto soprattutto tra bambini e adolescenti, ma può colpire duramente anche anziani e fragili. Anche questo ceppo è coperto dal vaccino, che resta raccomandato anche a dicembre”. Per SARS-CoV-2, sottolinea Crapis, la copertura vaccinale è attualmente molto bassa: un dato che preoccupa in un momento di cocircolazione virale così intensa.
RSV: un peso crescente per neonati, anziani e fragili
Nel quadro dei virus respiratori, il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) resta una delle principali cause di ricovero tra i più piccoli. Ogni anno provoca in Italia tra 25 e 50mila ricoveri e oltre 2.500 decessi, con un impatto economico superiore ai 200 milioni di euro. Un recente Policy Brief redatto dalle società scientifiche SItI, SIMIT e SIMG sottolinea la necessità di rendere stabile e omogenea su base nazionale la prevenzione dell’RSV, anche alla luce della nuova proposta di immunizzazione universale per i neonati e della vaccinazione in gravidanza. “Il RSV è un patogeno rilevante non solo per i bambini, ma anche per gli anziani e per i fragili – evidenzia Parrella –. È fondamentale passare da iniziative regionali a una strategia nazionale strutturale”.
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