Un nuovo ceppo influenzale, soprannominato “super influenza”, sta causando un’impennata di casi respiratori in diverse aree del mondo, con particolare intensità nel Regno Unito. L’Oms rassicura sul rischio per la popolazione generale
Dall’agosto 2025 il mondo osserva una rapida crescita dei casi di influenza legati a un nuovo ceppo, il virus A/H3N2 J.2.4.1, noto come sottoclade K. “Questi virus presentano differenze genetiche significative rispetto ai ceppi A H3N2 precedenti”, spiega l’Oms, sottolineando come la diffusione sia stata particolarmente intensa nel Regno Unito, dove i ricoveri ospedalieri hanno già superato livelli record per il periodo pre-natalizio. In media, riferisce l’Independent, circa 2.660 pazienti al giorno sono stati ricoverati per influenza nella settimana più recente, più del doppio rispetto ai sette giorni precedenti. La crescita precoce dei casi ha spinto alcune scuole inglesi a reintrodurre misure di prevenzione simili a quelle adottate durante la pandemia di Covid-19, a tutela degli studenti e del personale scolastico.
Diffusione globale e caratteristiche del virus
L’Oms segnala un incremento dell’attività influenzale stagionale anche a livello globale, con una maggiore presenza del virus A H3N2 nelle sequenze genetiche analizzate. “Negli ultimi mesi si osserva un aumento delle infezioni respiratorie acute tipiche dell’inverno, non solo nell’emisfero settentrionale, ma anche in alcune nazioni dell’emisfero australe, dove la stagione influenzale è risultata più lunga del consueto”, precisa l’agenzia. Nonostante l’evoluzione del sottoclade K, i dati disponibili non indicano un aumento della gravità della malattia. Le differenze genetiche osservate nel virus suggeriscono una maggiore trasmissibilità tra gli uccelli e, indirettamente, negli esseri umani, ma senza un impatto clinico più severo rispetto ai ceppi stagionali già noti.
Vaccini ancora efficaci contro le complicanze gravi
Sull’efficacia della vaccinazione, l’Oms è chiara: “I vaccini antinfluenzali stagionali continuano a proteggere dai ricoveri ospedalieri, sia nei bambini sia negli adulti, anche se la protezione dalla malattia clinica potrebbe variare in questa stagione”. L’agenzia sottolinea come la vaccinazione resti la misura più efficace per prevenire malattie gravi, soprattutto nelle persone ad alto rischio di complicanze, includendo anziani, immunodepressi e operatori sanitari. “Proteggersi con il vaccino rimane essenziale – ribadisce l’Oms –. Anche se alcune differenze genetiche esistono tra i ceppi circolanti e quelli inclusi nel vaccino, la vaccinazione offre protezione dai virus derivati e dagli altri ceppi presenti nel preparato stagionale”. L’Oms continua a monitorare l’attività influenzale globale, supportando i Paesi nella sorveglianza epidemiologica e genetica. Le linee guida saranno aggiornate secondo le necessità emergenti, per garantire risposte rapide ed efficaci in caso di variazioni significative del virus.
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