Alla 48ª edizione della Codex Alimentarius Commission sono stati adottati importanti aggiornamenti agli standard alimentari internazionali, dalla prevenzione delle aflatossine nelle arachidi al fissare limiti di piombo nelle spezie
Dalla revisione del General Standard for Food Additives, con oltre 500 disposizioni aggiornate, alla nuova versione del codice di buone pratiche per la prevenzione delle aflatossine nelle arachidi, fino alla definizione dei limiti massimi di piombo nelle spezie e nelle erbe aromatiche e all’adozione di nuove linee guida per il monitoraggio dei residui di pesticidi. Sono queste le principali novità emerse dalla 48ª sessione della Codex Alimentarius Commission (CAC48), tenutasi a Roma dal 10 al 14 novembre 2025. L’organismo, creato congiuntamente da Food and Agriculture Organization (FAO) e World Health Organization (WHO) nel 1963, ha come obiettivo la protezione della salute dei consumatori e la garanzia di pratiche commerciali eque.
Revisione degli additivi alimentari: oltre 500 disposizioni aggiornate
Tra le novità più rilevanti figura la revisione della “General Standard for Food Additives” (GSFA), con oltre 500 disposizioni esaminate e aggiornate. In particolare, l’uso di coloranti è stato oggetto di una scrutinio approfondito: per esempio, gli estratti di annatto a base di bissina (INS 160b(i)) nei latti fermentati naturali sono stati revocati, mentre è stato adottato l’uso degli estratti a base di norbixina (INS 160b(ii)) nella frutta in scatola o in bottiglia pastorizzata. Questi interventi testimoniano la volontà di adeguare le norme tecniche agli ultimi riscontri scientifici e tecnologici, sempre con l’obiettivo di tutelare la salute e favorire un commercio trasparente.
Aflatossine nelle arachidi: un codice di buona pratica aggiornato
Le aflatossine – tra i più potenti cancerogeni epatici conosciuti – rappresentano da tempo un rischio per il consumo di arachidi e derivati. Alla CAC48 è stata adottata la revisione del “Code of Practice for the Prevention and Reduction of Aflatoxin Contamination in Peanuts” (CXC 55-2004). Il nuovo testo introduce raccomandazioni per ogni fase della filiera: dalla pre-raccolta, raccolta, trasporto, stoccaggio alla produzione, includendo anche una tabella che illustra il momento ottimale della raccolta, e considerazioni sul processo di tostatura come fattore di riduzione del contaminante. Per l’Italia e per l’Unione Europea questi aggiornamenti rappresentano un’opportunità di miglioramento per sicurezza, qualità e competitività delle produzioni.
Piombo in spezie ed erbe aromatiche: limiti finalmente fissati
Un altro capitolo centrale riguarda i contaminanti metallici. Per la prima volta la Codex ha adottato livelli massimi (ML) per piombo in alcune spezie e erbe aromatiche: in particolare, per la corteccia essiccata (come la cannella) e per erbe culinarie essiccate. I limiti stabiliti sono pari a 2,5 mg/kg per le spezie a corteccia essiccata e 2,0 mg/kg per le erbe aromatiche essiccate, e saranno inseriti nello standard “General standard for contaminants and toxins in food and feed” (CXS 193-1995). Sebbene queste categorie alimentari vengano consumate in piccole quantità, la decisione sottolinea come la tutela del consumatore e la trasparenza del commercio siano principi che non fanno eccezione.
Monitoraggio dei residui di pesticidi e riduzione degli sprechi negli strumenti analitici
Infine, la CAC48 ha adottato linee guida per il monitoraggio della purezza e della stabilità dei materiali di riferimento e delle soluzioni standard utilizzate nei laboratori che analizzano i residui di pesticidi negli alimenti. Le nuove indicazioni consentono in determinate condizioni di impiegare tali materiali anche oltre la loro data di scadenza, se ne è verificata la purezza entro limiti accettabili: ciò significa minori sprechi, riduzione dei costi e maggiore affidabilità delle analisi, a beneficio sia delle istituzioni e dei sistemi di controllo sia del consumatore finale.
Implicazioni per l’Italia e prossimi passi
Per il sistema sanitario italiano, per le autorità competenti e per gli operatori della filiera alimentare, quanto deciso alla CAC48 rappresenta una chiamata all’allineamento: aggiornare regolamenti nazionali, riflettere nei controlli territoriali queste nuove soglie, rafforzare la formazione degli addetti e informare i cittadini. Lo schema “dalla terra al piatto” si fa ogni giorno più complesso e interconnesso, e norme innovative come queste ne sono la risposta concreta. Inoltre, la collaborazione internazionale, la trasparenza nelle decisioni e la base scientifica che sorregge le nuove normative – tutti elementi sottolineati da FAO e WHO – offrono un riferimento autorevole per perseguire l’obiettivo che tutti condividono: rendere il cibo sicuro, accessibile e di qualità per tutti.
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