Delusione e amarezza dopo la riunione del Tavolo tecnico interministeriale voluto dal Governo per la legge nazionale sui caregiver
“Nessun confronto reale sui contenuti della legge nazionale sui caregiver che sarà presentata a breve in Consiglio dei Ministri”. È la denuncia di Cittadinanzattiva e CARER, che oggi, a margine della riunione del Tavolo tecnico interministeriale promosso nell’ottobre 2023 dalla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli e dalla vice ministra al Lavoro Maria Teresa Bellucci, hanno espresso forte insoddisfazione per l’esito del percorso. “Il Tavolo – spiega Isabella Mori, responsabile tutela di Cittadinanzattiva – era stato costituito con l’intento di arrivare a un provvedimento realmente condiviso da tutte le parti coinvolte, ma ha tradito le promesse, nel metodo e conseguentemente nel merito. Il confronto sul documento preparatorio è stato fittizio e strumentale alla messa a punto di un testo di legge di matrice puramente governativa. Gli stessi verbali delle riunioni, più volte richiesti e mai messi a disposizione, avrebbero potuto testimoniare le diverse posizioni espresse”.
“Una legge che ignora le nostre proposte”
Non meno dura la posizione di Loredana Ligabue, segretaria di CARER, che sottolinea come il testo in arrivo non tenga conto delle richieste avanzate da un fronte ampio di oltre cento organizzazioni – enti locali, associazioni, sindacati e ordini professionali – firmatarie del “Manifesto-Appello per una legge sui caregiver inclusiva ed equa”, presentato nell’ottobre 2024. “Ci troviamo oggi – spiega Ligabue – a dover semplicemente prendere atto di un provvedimento che non ci convince. Le tutele economiche saranno riservate ai caregiver conviventi e familiari, mentre ai non conviventi verranno destinate misure residuali. Il sostegno economico, inoltre, partirà solo dal 2027 e sarà garantito esclusivamente a chi si prende cura del proprio caro per almeno 91 ore settimanali, con un ISEE non superiore a 15 mila euro”.
Risorse limitate e tempi lunghi
Le due organizzazioni criticano anche l’esiguità dei fondi previsti. “La stessa Legge di Bilancio, all’articolo 53 – ricordano – prevede un fondo di appena 1,15 milioni di euro per il 2026 e 207 milioni a partire dal 2027, destinati a finanziare ‘iniziative legislative a sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare’. Risorse irrisorie che, nel prossimo anno, serviranno unicamente a coprire i costi della piattaforma per la registrazione dei caregiver”.
L’appello al Parlamento
Per Cittadinanzattiva e CARER è indispensabile che il Parlamento intervenga durante l’iter legislativo per correggere la rotta: “Facciamo appello alle Camere – concludono – affinché si apportino le necessarie modifiche per arrivare a una legge quanto più possibile equa e inclusiva, in linea con le attese e i bisogni reali dei caregiver e delle famiglie”.
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