Guido Di Sciascio e Antonio Vita sono i nuovi presidenti della Società Italiana di Psichiatria. La presidenza unisce le due anime della psichiatria italiana (territoriale e universitaria)
L’assemblea della Società Italiana di Psichiatria (SIP), riunita in occasione del 50° congresso nazionale, ha eletto Guido Di Sciascio e Antonio Vita nuovi presidenti per il triennio 2025–2028. Un passaggio di consegne con le prime presidenti donne nella storia della SIP, Emi Bondi e Liliana Dell’Osso. Sarà una presidenza congiunta e complementare: Di Sciascio, espressione dell’area territoriale; Vita, rappresentante dell’area universitaria.
Rinnovato anche il consiglio esecutivo
Rinnovato, con alcune riconferme, anche l’esecutivo con l’elezione a vicepresidenti di Giovanni Abbate Daga, Antonello Bellomo, Giancarlo Cerveri e Giuseppe Nicolò; Moreno De Rossi come segretario, Paola Calò come vicesegretario. Sono inoltre stati eletti come consiglieri Alessia Cicolini, Andreas Conca, Pasquale Defazio, Marcello Di Fiore, Angela Favaro, Aldo Gatto, Lucio Ghio, Patricia Giosuè, Luigi Grassi, Giovanni Martinotti, Anna Muscatello, Cinzia Niolu, Francesco Risso, Gianluca Serafini. Con i suoi oltre 150 anni di storia, rappresenta la principale realtà scientifica nazionale e raccoglie la gran parte degli psichiatri italiani, articolandosi in 17 sezioni regionali e 25 sezioni speciali.
Il curriculum di Guido Di Sciascio
Di Sciascio è direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL di Bari, direttore ad interim del dipartimento Dipendenze Patologiche e direttore dell’UOC di psichiatria SPDC (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) dell’Ospedale della Murgia “F. Perinei” di Altamura (Bari). Laureato in medicina e chirurgia e specializzato in psichiatria all’Università degli Studi di Bari, ha conseguito un master di secondo livello in psicofarmacologia clinica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Già presidente della sezione Puglia-Basilicata della SIP e per due mandati vicepresidente nazionale e per altri due segretario nazionale. Carica che lascia per dedicarsi alla presidenza.
Il curriculum di Antonio Vita
Vita, professore ordinario di psichiatria presso l’Università degli Studi di Brescia e direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze della ASST degli Spedali Civili, porterà alla SIP l’esperienza maturata in ambito accademico e nella ricerca psichiatrica internazionale. Tra i massimi esperti di riabilitazione psicosociale e disturbi psicotici, è stato presidente della Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale e della sezione lombarda della SIP, e nel mandato appena concluso ha ricoperto la carica di vicepresidente nazionale. È inoltre editor in chief della section on Social Psychiatry and Psychiatric Rehabilitation della rivista Frontiers in Psychiatry. Nel 2023 e 2024 è stato inserito nella classifica internazionale degli Highly Cited Researchers di Clarivate Analytics, che riunisce gli scienziati più citati al mondo.
Di Sciascio: “Rafforzare il ruolo della psichiatria pubblica”
“Il mio percorso in SIP è cominciato oltre venticinque anni fa – ha ricordato Di Sciascio – prima come Segretario Regionale della Puglia (1998–2008), poi Presidente Regionale (2009–2012), Vicesegretario Nazionale (2012–2018) e infine Segretario Nazionale (2018–oggi). In tutti questi anni mi sono impegnato a promuovere percorsi diagnostico-terapeutici innovativi, ma anche, e soprattutto, a costruire relazioni empatiche e di fiducia, convinto che la competenza scientifica e la dimensione umana siano inseparabili. La mia presidenza sarà dedicata a rafforzare il ruolo della psichiatria pubblica e del modello dipartimentale, ma anche a promuovere una governance condivisa tra le componenti ospedaliera e universitaria. Credo in una SIP trasparente, capace di innovazione, partecipata, radicata nei territori, al servizio della salute mentale”.
Vita: “Fondamentale anche il rafforzamento della continuità di cura”
“La componente universitaria e quella territoriale sono impegnate in obiettivi comuni di coesione e sviluppo”, dice Vita. “Tra le priorità della nuova presidenza vi sono l’integrazione della psichiatria con le altre discipline coinvolte nella tutela della salute mentale (dalla neuropsichiatria infantile alla psicologia clinica, fino alle dipendenze patologiche) e la promozione di dipartimenti sempre più integrati e inclusivi. Fondamentale anche il rafforzamento della continuità di cura, per superare le discontinuità ancora presenti e garantire un approccio longitudinale ai disturbi mentali. Grande attenzione – continua – sarà rivolta all’interazione con l’ambiente, inteso come insieme di fattori di rischio e risorse per la prevenzione e la promozione della salute, e alla piena valorizzazione degli approcci evidence-based, ancora troppo poco applicati nella pratica clinica quotidiana”.
Tra gli obiettivi la creazione di reti di ricerca e formazione
La SIP intende inoltre sostenere la crescita professionale e scientifica della psichiatria, favorendo la diffusione delle innovazioni, la creazione di reti di ricerca e formazione e l’adozione di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, nel rispetto dei principi etici che guidano la disciplina. “Un impegno particolare sarà dedicato ai contesti di cura, alle popolazioni vulnerabili e alla sicurezza degli operatori, dei servizi e dei pazienti. Gli psichiatri – concludono congiuntamente i presidenti – devono essere leader nel dialogo e nella costruzione di percorsi basati su evidenze scientifiche, ma anche capaci di coinvolgere l’intera società in una conversazione comune per guidare la trasformazione culturale e sistemica che la salute mentale richiede”.
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