La Società Italiana di Scienze Oftalmologhe (SISO) e l’Associazione Italiana Medici Oculisti (AIMO), a Roma per il congresso nazionale, affrontano uno dei temi più scottanti: la gestione dell’intervento di cataratta
Decentrare l’intervento di cataratta al di fuori degli ospedali tradizionali o in strutture esclusivamente dedicate a questo tipo di chirurgia, per far fronte all’aumento della richiesta di interventi e la crescita delle liste d’attesa, oltre due anni in alcune aree del paese. È la proposta della Società italiana di scienze oftalmologiche (Siso) in occasione del primo congresso nazionale Siso-Aimo in corso a Roma fino all’8 novembre. L’innalzamento dell’aspettativa di vita e la buona salute della popolazione anziana hanno portato a un significativo aumento della domanda di interventi di cataratta, una patologia legata prevalentemente all’età avanzata.
Aumenta la richiesta di interventi alla cataratta
Gli ottimi risultati ottenibili, la veloce riabilitazione e la possibilità di correggere anche difetti visivi pregressi hanno generato una richiesta crescente, mentre i tagli alla sanità hanno penalizzato specialità come l’oculistica all’interno degli ospedali. “Il sistema sanitario è sottoposto a una forte pressione che rende la gestione della cataratta in ospedale sempre più complessa”, spiega Alessandro Mularoni, vicepresidente Siso. “A questo si aggiunge la riduzione generalizzata dei Drg, ovvero del rimborso pagato alle strutture per l’intervento di cataratta, che contrasta con gli elevati standard tecnologici richiesti”, aggiunge. Il decentramento può essere una soluzione in quanto si tratta di un intervento a bassa complessità rispetto ad altri che si presta particolarmente bene a un percorso interamente svolto in giornata.
Fondamentale il rispetto rigoroso delle linee guida
“Già oggi l’intervento viene eseguito in regime di day surgery in ospedali, cliniche private e centri convenzionati”, spiega Giovanni Alessio, Aou Policlinico di Bari. “La tecnologia moderna è ciò che lo rende possibile garantendo velocità e sicurezza tali da consentire la dimissione del paziente nel giro di una o due ore”, aggiunge. Convogliare gli interventi in strutture dedicate esclusivamente all’oculistica potrebbe offrire diversi benefici. “Le strutture specializzate possono ottenere una migliore efficienza e costi operativi più bassi, poiché l’intera organizzazione è ottimizzata per il paziente oculistico”, sottolinea Mularoni. “È fondamentale che vengano rispettate rigorosamente le linee guida delle società scientifiche nazionali e internazionali, assicurando che efficienza, qualità psicologica e assistenziale vadano di pari passo con la massima sicurezza per il paziente”, conclude.
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