Aumentano i pasti pronti e il tempo davanti agli schermi. Due terzi dei genitori non riconoscono l’eccesso di peso dei propri figli
Un bambino su quattro in Europa è in sovrappeso e uno su dieci è obeso. A rivelarlo è il nuovo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Europa – WHO European Childhood Obesity Surveillance Initiative – basato sull’Iniziativa europea di sorveglianza dell’obesità infantile (COSI), che ha coinvolto 470mila bambini di età compresa tra 6 e 9 anni in 37 Paesi. I dati mostrano che i maschi hanno maggiori probabilità di essere obesi rispetto alle femmine -13% VS 9% – e che la prevalenza varia molto tra i Paesi: nel Sud Europa, quasi un bambino su cinque convive con l’obesità.Per la prima volta, il programma ha analizzato anche la magrezza infantile, rilevando che circa il 3% dei bambini è sottopeso, a conferma della coesistenza, anche in Europa, di sovrappeso e denutrizione, due facce della stessa disuguaglianza.
Genitori inconsapevoli e cattive abitudini a tavola
Il rapporto conferma una tendenza ormai cronica: due terzi dei genitori, circa il 66%, sottostimano il peso dei propri figli, percependo bambini in sovrappeso come normopeso o addirittura sottopeso. Un fenomeno che rende ancora più difficile riconoscere il problema e intervenire per tempo. Sul fronte degli stili di vita, i dati parlano chiaro. Solo il 46% dei bambini mangia frutta fresca ogni giorno, il 32% consuma verdura almeno una volta al giorno e meno del 5% raggiunge le cinque porzioni quotidiane raccomandate dall’Oms. Al contrario, il 41% mangia dolci, il 29% beve bibite zuccherate e il 16% consuma snack più di tre volte a settimana. Si diffonde inoltre un’abitudine in crescita: il ricorso a pasti già pronti o consegnati a domicilio, scelti almeno una volta al mese dal 39% delle famiglie. “Diete più sane sono più comuni tra i figli di genitori con un livello di istruzione più elevato, mentre il consumo frequente di snack e bevande zuccherate è più diffuso nelle famiglie con un livello di istruzione inferiore”, spiega l’Oms Europa.
Movimento, sonno e schermi digitali: buone e cattive abitudini
Il 53% dei bambini va a scuola a piedi, in bicicletta o con i pattini, mentre il 40% utilizza mezzi motorizzati. Anche in questo caso il livello di istruzione dei genitori sembra influire: i figli di genitori meno istruiti camminano o pedalano di più, probabilmente per ragioni pratiche ed economiche. La buona notizia è che quasi tutti i bambini svolgono almeno un’ora di attività fisica intensa al giorno, in linea con le raccomandazioni internazionali. Ma il tempo davanti agli schermi resta preoccupante: il 42% dei bambini trascorre almeno due ore al giorno davanti a tv, tablet o videogiochi nei giorni feriali, percentuale che sale al 78% nei fine settimana. Il sonno, infine, resta un altro fattore critico: l’89% dei bambini dorme almeno nove ore per notte, ma meno della metà (47%) raggiunge le dieci ore raccomandate.
Una sfida per la salute pubblica
“I dati del sesto round del ‘COSI’ suggeriscono che, sebbene la prevalenza si stia stabilizzando in alcuni Paesi, sovrappeso e obesità infantile rimangono allarmanti e continuano a minacciare la salute delle generazioni attuali e future”, ha dichiarato Kremlin Wickramasinghe, consulente regionale per la Nutrizione, l’Attività fisica e l’Obesità dell’Oms Europa. Il sovrappeso in età pediatrica aumenta infatti il rischio, nell’età adulta, di sviluppare diabete, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di tumore e altre patologie croniche non trasmissibili.
Educare presto, agire insieme
L’Oms sottolinea che la prevenzione deve iniziare in famiglia e a scuola, con un’educazione alimentare capace di coinvolgere genitori e bambini. Ma servono anche politiche pubbliche più coraggiose, in grado di regolamentare il marketing dei prodotti ultraprocessati, ridurre l’accesso agli zuccheri e promuovere il movimento quotidiano. Solo così, conclude l’Oms, si potrà spezzare il circolo vizioso di cattive abitudini, disuguaglianze e rischi per la salute che oggi condiziona il futuro di milioni di bambini europei.
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