La Società Italiana di Medicina Ambientale lancia l’allarme: "Temperature ancora alte alterano i cicli di vita degli insetti e favoriscono la diffusione di malattie trasmesse dalle zanzare"
Anche se l’autunno è ormai avanzato, in molte città italiane le zanzare continuano a ronzare. E, di questo passo, potremmo ritrovarle fino a Natale. È l’allarme lanciato dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che mette in guardia sui possibili effetti dell’innalzamento delle temperature medie non solo sull’ambiente, ma anche sulla salute umana. “Il caldo autunnale ha modificato i cicli di vita e di riproduzione di molti insetti – spiega Alessandro Miani, presidente di Sima –. Le uova di zanzara riescono a sopravvivere grazie a temperature più miti, mentre gli adulti restano attivi, continuano a riprodursi e a moltiplicarsi”.
Un rischio anche per la salute pubblica
Il fenomeno non riguarda soltanto le specie più resistenti al freddo, come la zanzara giapponese (Aedes japonicus japonicus) o la coreana (Aedes koreicus), ormai diffuse in alcune aree del Nord Italia, ma anche la zanzara comune (Culex pipiens) e la zanzara tigre (Aedes albopictus), presente praticamente ovunque nella penisola. In Italia, sottolinea la Sima, sono state identificate circa 60 specie di zanzare, a fronte delle oltre 3.000 presenti nel mondo. Se le temperature non caleranno in modo netto nelle prossime settimane, la presenza delle zanzare potrebbe prolungarsi ancora a lungo. E le conseguenze non sono solo fastidiose: “Un autunno così mite comporta non soltanto disagi per i cittadini, ma anche un aumento dei rischi sanitari – prosegue Miani –. Le zanzare possono infatti trasmettere virus potenzialmente gravi come dengue, chikungunya e febbre gialla”. Il cambiamento climatico, ancora una volta, mostra il suo impatto diretto sulla salute delle persone. Non è più solo una questione ambientale, ma una sfida sanitaria che impone di rafforzare la sorveglianza epidemiologica e la prevenzione anche in periodi dell’anno un tempo considerati “a rischio zero”.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato