Lavoro e Professioni 23 Ottobre 2025 12:35

Ferie non godute, più di 1000 sentenze nel 2025 con oltre 8 milioni ai dipendenti pubblici

Rispetto ai primi mesi dell’anno, il numero dei procedimenti è più che triplicato, passando da circa 250 cause a gennaio alle attuali quasi 1000 di ottobre, con una percentuale di esiti favorevoli che si mantiene sul 97%

di Redazione
Ferie non godute, più di 1000 sentenze nel 2025 con oltre 8 milioni ai dipendenti pubblici

Il tema delle ferie non godute nel pubblico impiego si conferma tra i più caldi dell’anno.

Secondo un’elaborazione di Consulcesi & Partners, nei primi nove mesi del 2025, i Tribunali italiani hanno già emesso oltre 1000 pronunce in materia, riconoscendo complessivamente oltre 5,9 milioni di euro di indennità e 2,3 milioni di spese legali ai lavoratori pubblici.

Triplicato il numero dei procedimenti

Rispetto ai primi mesi dell’anno, il numero dei procedimenti è più che triplicato, passando da circa 250 cause a gennaio alle attuali quasi 1000 di ottobre, con una percentuale di esiti favorevoli che si mantiene sul 97%.

A guidare la classifica dei settori più coinvolti sono insegnanti precari, medici, infermieri e funzionari pubblici, che sempre più spesso si vedono riconoscere il diritto alla monetizzazione dei giorni di ferie maturati e mai goduti per cause non imputabili alla loro volontà.

Boom di richieste sul portale Ferie non Godute

Il team legale di C&P sta gestendo centinaia di richieste di indennizzo, un numero in costante aumento in parallelo alla crescita delle sentenze favorevoli, cui si aggiungono numerose transazioni in via stragiudiziale concluse con successo. L’impennata di richieste è stata possibile dal nuovo sistema di prima analisi sviluppato sul portale www.ferienongodute.it che consente di verificare la propria posizione rapidamente se si ha diritto all’indennizzo economico, ricevendo una valutazione legale preliminare personalizzata.

Orientamento giurisprudenziale: un quadro ormai definitivo

Analizzando le recenti sentenze, nel corso del 2025 la giurisprudenza ha definitivamente consolidato il diritto alla monetizzazione delle ferie non godute per tutti i dipendenti pubblici. Dalla Cassazione alle Corti d’Appello, le pronunce confermano che l’onere della prova spetta al datore di lavoro e non al lavoratore. Tra le decisioni più rilevanti, la Cassazione n. 20591/2025 ha riconosciuto il diritto anche ai direttori di struttura complessa, mentre la n. 18889/2025 ha esteso la monetizzazione alle ferie aggiuntive per rischio radiologico. In linea con la Corte di Giustizia Europea, i tribunali italiani ribadiscono che la perdita delle ferie è possibile solo se il datore dimostra di aver messo il dipendente nelle condizioni di usufruirne.

“Il 2025 segna la definitiva maturazione di un orientamento sempre più consolidato – commenta Bruno Borin, responsabile del team legale di Consulcesi & Partners (nella foto)–. Il diritto all’indennità per ferie non godute spetta a tutti i dipendenti pubblici, anche ai dirigenti apicali. Ed è sempre l’Amministrazione a dover dimostrare di aver consentito la fruizione del riposo, non il lavoratore a dover provare il contrario”.

APPROFONDIMENTI

SENTENZE DI RIFERIMENTO 2025

Nel 2025 la giurisprudenza italiana ed europea ha consolidato in modo inequivocabile il diritto alla monetizzazione delle ferie non godute.
Le recenti pronunce della Corte di Cassazione e delle Corti d’Appello hanno ribadito che l’onere della prova spetta al datore di lavoro e che il diritto all’indennità spetta a tutti i dipendenti pubblici, indipendentemente dal ruolo o dalla causa di cessazione del servizio.

Tra le decisioni più significative:

  • Cassazione n. 20591/2025 – anche i direttori di struttura complessa hanno diritto all’indennità, con inversione dell’onere della prova a carico dell’amministrazione;
  • Cassazione n. 18889/2025 – riconosciuta la monetizzazione delle ferie aggiuntive per rischio radiologico;
  • Cassazione n. 20035/2025 – la perdita automatica delle ferie non è ammissibile senza preventiva informazione del dipendente;
  • Corte d’Appello di Venezia n. 561/2025 – diritto all’indennità anche in caso di dimissioni volontarie;
  • Tribunale di Ferrara n. 96/2025 e Lanusei n. 65/2025 – condanne significative alle aziende sanitarie con rimborsi fino a 72.000 euro;
  • Tribunale di Crotone n. 450/2025 – riconosciuto il diritto agli eredi del dirigente deceduto;
  • CGUE C-218/22 e C-699/22 – confermato a livello europeo che il divieto generalizzato di monetizzazione è contrario al diritto dell’Unione.”

REQUISITI E GIURISPRUDENZA DI RIFERIMENTO

Tutti i dipendenti pubblici (statali, regionali, comunali, sanitari, scolastici, ecc.) che, al momento della cessazione del rapporto di lavoro (per pensionamento, dimissioni, trasferimento, licenziamento), non hanno potuto usufruire delle ferie maturate durante il servizio per cause non dipendenti dalla loro volontà, hanno diritto a ricevere un’indennità economica sostitutiva per le ferie non godute.

La Direttiva 2003/88/CE prevede, al suo art. 7, che il diritto alle ferie annuali retribuite è fondamentale ed irrinunciabile, potendo essere sostituito da un’indennità finanziaria, soltanto al momento della cessazione del rapporto di lavoro

La giurisprudenza comunitaria ed italiana è ormai consolidata in senso favorevole ai dipendenti del pubblico impiego.

In particolare, la CGUE nel2024, si è espressa in due distinti procedimenti (C-218/22 e C-699/22) ritenendo che il divieto di monetizzazione delle ferie non godute, previsto dall’art. 5, comma 8, del D.L. sia contrario alle tutele previste dalla normativa dell’Unione Europea.

La Cassazione, con la sentenza n. 5496/2025, ha ribadito con assoluta chiarezza il principio fondamentale per cui il dirigente medico che, al momento della cessazione del rapporto, non ha goduto delle ferie ha diritto al pagamento dell’indennità sostitutiva, tranne che nell’ipotesi in cui l’azienda riesca a dimostrare di averlo posto nelle condizioni di esercitare il suo diritto, avvertendolo per tempo della perdita del diritto in caso di mancato godimento.

L’indennità è calcolata sulla base del numero di giorni di ferie non godute moltiplicato per la retribuzione giornaliera (comprensiva di indennità e accessori). In molti casi, i tribunali hanno riconosciuto risarcimenti anche superiori ai 30.000–40.000 euro.

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