One Health 10 Ottobre 2025 08:55

Virus trasmessi da zanzare, aumentano i casi di Chikungunya e West Nile in Italia

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, dall’inizio del 2025 sono stati segnalati 398 casi di Chikungunya (di cui 353 autoctoni) e 740 casi di infezione da West Nile virus, con 68 decessi. Attive indagini epidemiologiche e misure di contrasto al vettore in diverse regioni del Paese
di I.F
Virus trasmessi da zanzare, aumentano i casi di Chikungunya e West Nile in Italia

Salgono a 398 i casi confermati di Chikungunya in Italia dall’inizio dell’anno. Di questi, 45 sono associati a viaggi all’estero e 353 sono autoctoni, con un’età mediana di 60 anni e una distribuzione di genere quasi paritaria (49% uomini). Nessun decesso è stato registrato. L’ultimo aggiornamento del sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha identificato 5 episodi di trasmissione locale del virus in Emilia Romagna, Veneto e Toscana. Tre di questi riguardano focolai veri e propri, mentre due sono casi isolati, uno dei quali già chiuso. Il focolaio principale, con 299 casi confermati, è localizzato in un comune della provincia di Modena; tutti i pazienti hanno manifestato sintomi. Un secondo focolaio, con 50 casi confermati, si trova in provincia di Verona e non presenta nuovi contagi da oltre 15 giorni. Il terzo, nel bolognese, con 2 casi, è considerato concluso. In tutte le aree interessate sono in corso indagini epidemiologiche e attività di contrasto al vettore.

West Nile virus, 740 casi e 68 decessi

L’ultimo bollettino ISS conferma anche un incremento dei casi di infezione da West Nile virus (Wnv): sono 740 dall’inizio dell’anno, contro i 718 della settimana precedente, con 68 decessi registrati. Tra i casi confermati, 354 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, la più grave. Le regioni più colpite risultano Lazio (84 casi), Campania (81), Lombardia (53), Veneto (33), Emilia Romagna (30) e Sardegna (26). Sono stati inoltre identificati 57 donatori di sangue asintomatici, 318 casi febbrili (di cui 3 importati dall’estero), 4 casi asintomatici e 7 sintomatici non neuro-invasivi. La letalità, calcolata sulle forme neuro-invasive, è pari al 19,2%, un valore in linea con quello del 2018 (20%) e superiore rispetto al 2024 (14%). Nel 2025 sono stati inoltre segnalati 10 casi di Usutu virus, una patologia anch’essa trasmessa da zanzare e appartenente alla stessa famiglia del West Nile. Ad oggi, la circolazione del Wnv è confermata in 75 province di 17 regioni italiane, tra cui Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Sorveglianza e prevenzione: l’importanza del controllo dei vettori

Gli esperti dell’ISS sottolineano l’importanza del monitoraggio entomologico e delle azioni di prevenzione per contenere la diffusione dei virus trasmessi da zanzare, soprattutto durante la stagione calda. Interventi di disinfestazione, uso di repellenti, eliminazione dei ristagni d’acqua e sensibilizzazione della popolazione restano strumenti fondamentali per ridurre il rischio di trasmissione. Il quadro epidemiologico conferma che i virus come Chikungunya e West Nile, un tempo considerati tropicali, sono ormai stabilmente presenti nel nostro Paese. Un fenomeno che richiama alla necessità di una strategia di prevenzione integrata, tra salute pubblica, ambiente e cambiamenti climatici.

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