Salute 15 Settembre 2025 11:21

Tumore della prostata, in Italia ci convivono 485mila uomini: “Urgono prevenzione e stili di vita sani”

Aiom lancia l’allarme: “Potenziare la prevenzione è fondamentale”. Tassi di sopravvivenza a cinque anni superiori al 90%, ma la malattia resta impattante
di I.F.
Tumore della prostata, in Italia ci convivono 485mila uomini: “Urgono prevenzione e stili di vita sani”

La diagnosi di tumore della prostata tocca oggi oltre 485mila uomini in Italia, divenuti “veterani” della malattia grazie ai progressi nelle cure oncologiche, ma anche ai miglioramenti nella diagnosi precoce. “Quello prostatico è divenuto in Italia il carcinoma più frequente tra i maschi”, afferma Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom. Nonostante i tassi di sopravvivenza a cinque anni siano ormai superiori al 90%, l’impatto della malattia resta notevole: ogni anno si registrano oltre 8.200 decessi, e secondo le stime i casi cresceranno dell’1% all’anno fino al 2040.

Fattori modificabili: stili di vita come arma preventiva

Vi sono fattori che possono essere modificati, che contribuiscono in modo importante all’insorgenza e all’aggressività del tumore: tra questi il fumo, che interessa il 27% degli uomini adulti, e l’obesità, che nel 11% dei casi favorisce forme più aggressive.  “Il tabagismo aumenta del 20% il rischio di tumore della prostata”, si legge nello studio, “così come l’obesità favorisce neoplasie più aggressive e talvolta letali. Viceversa, l’attività fisica riduce progressione e mortalità”.

Diagnosi precoce e segnali da non ignorare

Il tumore, nelle sue fasi iniziali, è spesso silente: la diagnosi precoce è difficile, ma cruciale. Con il progredire della malattia, possono comparire segnali come ridotta potenza del getto urinario, ematuria o dolore. I trattamenti disponibili spaziano dalla sorveglianza attiva per forme poco aggressive fino a chirurgia, radioterapia, terapie ormonali di nuova generazione, anche associate a chemioterapia.

Ruolo dei test genetici

Una quota stimata del 10% dei casi ha una base eredo-familiare: varianti genetiche, come quelle dei geni BRCA, possono essere identificate con test mirati, permettendo percorsi di monitoraggio o intervento precoce. Per raggiungere più persone possibile, Fondazione Aiom ha partecipato al “Tour Mediterraneo” della nave Amerigo Vespucci, insieme a Fondazione AIRC e alla Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica (SIRM), portando nelle comunità il messaggio della prevenzione.

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