Salute 8 Luglio 2025 08:48

Tumore gastrico, HUNK: il biomarcatore che moltiplica le cellule cancerogene

La ricerca segna un importante passo avanti per la diagnostica e le terapie del cancro gastrico
di I.F.
Tumore gastrico, HUNK: il biomarcatore che moltiplica le cellule cancerogene

Si chiama HUNK (Hormonally Upregulated Neu-associated Kinase) ed è un nuovo biomarcatore scoperto dal gruppo di Biologia Cellulare e Preclinica Oncologica di Biogem, coordinato da Geppino Falco. La ricerca segna un importante passo avanti per la diagnostica e le terapie del cancro gastrico. Lo studio, pubblicato di recente su Cell Communication and Signaling, analizza il ruolo cruciale che questa proteina svolge nella sopravvivenza e proliferazione delle cellule tumorali gastriche.

Così si moltiplicano le cellule tumorali

I ricercatori hanno evidenziato che HUNK favorisce la moltiplicazione delle cellule tumorali e ne protegge la stabilità, intervenendo su processi vitali quali la divisione cellulare e la risposta allo stress. In particolare, la kinase interagisce e fosforila p38 MAPK: la sua presenza intensifica la proliferazione cellulare, mentre il suo silenziamento riduce la sopravvivenza sia sulle linee cellulari tumorali sia in organoidi derivati dal paziente.

Cancro ovarico e altre evidenze

Altro risultato di grande interesse riguarda il cancro delle ovaie. HUNK, infatti, incrementa i livelli di MUC16, meglio noto come CA‑125, oggi utilizzato soprattutto per il tumore ovarico. Come spiega Geppino Falco, “è un marcatore già noto, ma sempre più studi ne suggeriscono il coinvolgimento anche nel cancro gastrico”. Questo doppio ruolo – coadiuvare crescita tumorale e stimolare CA‑125 – apre scenari fino a poco tempo fa inimmaginabili.

Prospettive future

“I risultati sono importanti perché fanno luce su un nuovo meccanismo molecolare – commenta Pellegrino Mazzone, co-autore dello studio – e aprono la strada a possibili terapie mirate, in grado di agire specificamente su HUNK, bloccando la crescita tumorale”.
“In un futuro non troppo lontano HUNK potrebbe diventare un bersaglio terapeutico, con l’obiettivo di rendere le cure più efficaci e personalizzate, riducendo gli effetti collaterali e aumentando le probabilità di sopravvivenza per i pazienti”, conclude Giuseppina Di Paola, anch’essa tra gli autori.

 

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