Il virus dell’epatite D e il poliomavirus delle cellule di Merkel sono agenti certamente cancerogeni. Si allunga così la lista dei virus che possono causare il cancro, a seguito di una nuova analisi completata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, che fa parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il primo, il virus dell’epatite D, è collegato al tumore del fegato, il secondo, il poliomavirus delle cellule di Merkel, a un tumore aggressivo della pelle. Sono, invece, necessari ulteriori studi sul citomegalovirus: ci sono sospetti che possa essere collegato alla leucemia linfoblastica acuta nei bambini, tuttavia, al momento le prove sono limitate.
L’agenzia Iarc aveva già analizzato in precedenza il virus dell’epatite D e il poliomavirus, ma il giudizio non era stato conclusivo. Per i virus dell’epatite D si era concluso che non c’erano prove della sua capacità di causare tumori (gruppo 3 nella classificazione Iarc). Per il poliomavirus, invece, c’erano indizi, ma insufficienti a confermare la cancerogenicità nell’uomo e per questo la classificazione era stata di probabile cancerogeno (gruppo 2A). La nuova valutazione trasferisce entrambi tra gli agenti nel gruppo 1, quello per cui ci sono prove sufficienti per dimostrare la cancerogenicità per l’uomo. Per il citomegalovirus, invece, si tratta della prima valutazione. Il virus per il momento è stato inserito nella classe 2B riservata a quegli agenti per cui esistono “prove limitate di cancerogenicità per l’uomo e prove meno che sufficienti nei modelli animali”.
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