Lavoro e Professioni 23 Giugno 2025 16:25

Assistente infermiere, pubblicati i decreti attuativi in Gazzetta Ufficiale

Sarà un profilo intermedio tra OSS e infermiere, operativo nei contesti sanitari, socio-sanitari e sociali. Formazione regionale e responsabilità ben definite per migliorare la qualità dell’assistenza
di I.F.
Assistente infermiere, pubblicati i decreti attuativi in Gazzetta Ufficiale

Una figura ponte tra l’OSS e l’infermiere, pensata per rafforzare il lavoro di équipe e rispondere all’evoluzione dei bisogni assistenziali. È l’assistente infermiere, e da oggi non è più solo un’ipotesi ma una realtà normata, pronta ad entrare nei reparti, nei servizi territoriali, nelle RSA e nei contesti domiciliari. La sua nascita è il risultato di un lungo lavoro di concertazione tra Governo e Regioni, culminato nell’accordo siglato il 3 ottobre 2024 e ora formalizzato con la pubblicazione dei decreti attuativi in Gazzetta Ufficiale. Un passo atteso e strategico, che punta a rafforzare le équipe assistenziali con una figura dotata di competenze operative, ma anche di una formazione specifica che la colloca in una posizione intermedia, senza sovrapporsi né sostituire i ruoli esistenti.

Chi è l’assistente infermiere

“È una figura che si inserisce con equilibrio e intelligenza all’interno dell’organizzazione dell’assistenza”, si legge nei testi normativi. L’assistente infermiere non è un nuovo OSS né un infermiere ‘semplificato’: è un operatore formato per svolgere, sotto indicazione dell’infermiere, attività mirate come la rilevazione dei parametri vitali, la preparazione alla somministrazione di terapie, il primo soccorso, la somministrazione dell’ossigeno e il supporto all’organizzazione complessiva dell’assistenza. A tutto questo si aggiungono compiti di educazione sanitaria e supporto alla persona assistita, sempre in un contesto definito da una bassa discrezionalità decisionale, ma con una chiara responsabilità sull’esecuzione delle attività affidate. La sua operatività è prevista in ospedali, strutture residenziali e semiresidenziali, servizi ambulatoriali, contesti domiciliari, centri per la disabilità e in tutti quegli ambiti in cui, a fronte dell’evoluzione organizzativa e dei bisogni assistenziali, si rende necessario un rafforzamento del team. Il tutto in piena integrazione con gli altri professionisti. I requisiti per l’accesso sono pensati per valorizzare l’esperienza maturata.

Formazione: chi può accedere e in cosa consiste

Potranno accedere i possessori della qualifica OSS con diploma e almeno due anni di esperienza. In alternativa, anche chi non ha il diploma ma ha lavorato per almeno cinque anni da OSS negli ultimi otto potrà partecipare, a patto che completi un modulo propedeutico teorico di almeno 100 ore. Il percorso formativo ha una durata flessibile, da 6 a 12 mesi, e prevede almeno 500 ore complessive, suddivise in 200 di teoria, 280 di tirocinio e 20 di esercitazioni e simulazioni. La formazione è affidata alle Regioni, con l’obiettivo dichiarato di garantire da un lato uniformità nazionale, dall’altro la possibilità di adattare i modelli organizzativi ai contesti locali.

La reazione dei sindacati

Critiche da Nursing Up che definisce “un boccone amaro” il decreto pubblicato il 21 giugno in Gazzetta Ufficiale che istituisce la figura dell’assistente Infermiere. Per il presidente Antonio De Palma si tratta di “un errore madornale”, frutto di un “accordo Stato-Regioni discutibile”, contro cui il sindacato si dice “pronto a battersi in tutte le sedi, anche quelle sovranazionali, visto il muro alzato dalle istituzioni centrali e territoriali”. “La nuova figura – afferma De Palma – è solo una triste e pericolosa toppa mal cucita per coprire la cronica carenza di personale, non certo per migliorare la qualità dell’assistenza. Il rischio è quello di una sanità spaccata, confusa e senza visione, in cui i progetti veri, come l’infermiere di famiglia, restano lettera morta”. Nursing Up denuncia il rischio concreto di un sistema sanitario sempre più compromesso da scorciatoie e soluzioni tampone: “Continueremo la nostra battaglia per tutelare la professionalità degli infermieri e garantire un’assistenza pubblica di qualità”, conclude il leader sindacale.

 

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