Salute 14 Febbraio 2024 15:53

Depressione, sperimentata la ‘terapia del profumo”: rievocare i ricordi positivi per regolare le emozioni

I ricercatori della University of Pittsburgh School of Medicine hanno sperimentato gli effetti benefici dei buoni odori nelle persone affette da un disturbo depressivo maggiore. Le conclusioni degli scienziati: “Se miglioriamo la memoria possiamo migliorare la risoluzione dei problemi, la regolazione delle emozioni e altri problemi funzionali che spesso sperimentano gli individui depressi"
di I.F.
Depressione, sperimentata la ‘terapia del profumo”: rievocare i ricordi positivi per regolare le emozioni

Un buon odore o delle belle parole: qual è il mezzo più potente per rievocare i bei ricordi. Per i ricercatori della University of Pittsburgh School of Medicine il profumo è più potente di un discorso. Soprattutto se a percepirlo è una persona che soffre di un disturbo depressivo maggiore. Gli scienziati, infatti, in uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Network Open hanno focalizzato la propria attenzione sugli effetti che gli odori piacevoli possono avere sulle persone depresse, nel tentativo di stimolare un processo di guarigione attraverso la rievocazione di cose belle ed emozioni positive vissute in passato.

La ‘terapia degli odori’

Si tratterebbe, dunque, di una vera e propria ‘terapia degli odori’ potenzialmente utile in ambito clinico per aiutare le persone depresse a uscire dalla trappola dei pensieri negativi modificando gli schemi di pensiero per accelerare la guarigione. Gli esperti sono partiti da un’evidenza già ampiamente comprovata a livello scientifico, ovvero che le persone con depressione hanno difficoltà a ricordare fatti autobiografici specifici e che, negli individui sani, gli odori scatenano ricordi che sembrano vividi e “reali”, probabilmente perché coinvolgono direttamente i circuiti cerebrali delle emozioni attraverso le connessioni nervose dal bulbo olfattivo.

Migliorare la memoria per regolare le emozioni

I ricercatori hanno presentato ai partecipanti una serie di fiale di vetro opaco contenenti potenti profumi familiari, da arance e caffè macinato a lucido per scarpe e persino di pomate o spray per uso medico. Dopo aver chiesto ai  partecipanti di annusare la fiala, gli esperti hanno chiesto loro di ricordare un evento specifico, sia esso positivo o negativo. Gli esperti hanno visto che rievocare un ricordo attraverso stimoli olfattivi è più facile che non attraverso le parole. I ricordi stimolati dagli odori erano anche molto più  vividi e sembravano più coinvolgenti e reali. I risultati indicano anche che, in risposta agli odori, i partecipanti erano più propensi a ricordare eventi positivi. “Se miglioriamo la memoria – concludono i ricercatori -, possiamo migliorare la risoluzione dei problemi, la regolazione delle emozioni e altri problemi funzionali che spesso sperimentano gli individui depressi”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Airc, 60 anni di attività: tornano i ‘Giorni della ricerca’ e i Cioccolatini della solidarietà

Dalle piazze italiane ai media, fino al Quirinale, un calendario ricco di eventi per informare, sensibilizzare e raccogliere fondi a favore di oltre 5.400 ricercatori
di Redazione
Sanità

Legge Caregiver, Locatelli: “Chi ama e cura non vuole essere sostituito, ma accompagnato”

Dopo oltre 15 anni di attesa, arriva il disegno di legge che riconosce tutele, diritti e dignità a chi si prende cura ogni giorno di una persona non autosufficiente. La ministra Locatelli a San...
di Isabella Faggiano
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Salute

L’uso prolungato di melatonina può far male al cuore

L'uso prolungato di integratori a base di melatonina  potrebbe comportare un rischio più elevato di diagnosi di insufficienza cardiaca, ricovero ospedaliero connesso e morte per qualsiasi ...
di Valentina Arcovio
Salute

Capelli bianchi: non solo un segno del tempo, ma un meccanismo di difesa contro il cancro

Secondo uno studio dell’Università di Tokyo i capelli bianchi rappresentano una risposta difensiva delle cellule staminali dei melanociti del bulbo pilifero a gravi danni al DNA
di Isabella Faggiano