Salute 8 Maggio 2023 11:59

Ictus, è tutta una questione di tempo…

Circa l’80% degli episodi di ictus potrebbe essere evitato mediante la prevenzione
di Mayra Veronese, infermiera
Ictus, è tutta una questione di tempo…

L’ictus cerebrale, ischemico o emorragico, è la prima causa di disabilità nell’adulto e la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le malattie oncologiche. Non si tratta di una malattia che colpisce esclusivamente le persone anziane. In Italia, vi sono circa 150.000 nuovi casi di ictus cerebrale l’anno in Italia, dei quali 4.200 colpiscono persone con meno di 45 anni e 10.000 con meno di 54 anni.

 

Ictus o stroke: di cosa parliamo?

“Ictus”, è un termine latino che letteralmente vuol dire colpo, in inglese “stroke”. In medicina il termine ictus cerebrale indica un danno al cervello persistente dovuto a cause vascolari. Si verifica quando una delle arterie che porta sangue al cervello si rompe oppure si chiude per un coagulo di sangue e questo crea la morte delle cellule cerebrali, neuroni, i quali non ricevono più sangue e ossigeno e non si rigenerano nuovamente.

 

Due tipi di ictus

L’ictus cerebrale può essere di due differenti tipi in base alla causa:

  • Ictus ischemico: quando il flusso al cervello si chiude per un coagulo di sangue. Se l’ostruzione si risolve in breve tempo si parla di attacco ischemico transitorio (TIA) e può essere un segno che può anticipare l’ictus. Circa l’80 % degli ictus è ischemico.
  • Ictus emorragico: quando si rompe una arteria che porta il sangue al cervello e provoca la fuoriuscita di sangue danneggiando le cellule cerebrali. Rappresenta circa il 15-20% di tutti gli ictus.

 

Come si presenta l’ictus ischemico in uomini e donne?

I sintomi dell’ictus compaiono improvvisamente e possono essere:

  • mancanza di forza o impossibilità di muovere un braccio, una gamba oppure braccio e gamba dello stesso lato del corpo
  • bocca storta, che si vede soprattutto con un sorriso
  • scarsa sensibilità o insensibilità di un braccio, una gamba oppure braccio e gamba dello stesso lato del corpo
  • difficoltà o impossibilità a parlare e/o mancata comprensione della parola altrui
  • difficoltà nella visione degli oggetti in uno o in entrambi gli occhi
  • difficoltà nell’afferrare gli oggetti
  • forte e inconsueto mal di testa
  • improvvisa sensazione di sbandimento o di vertigini

 

FAST: la scala con cui è possibile riconoscere rapidamente i segni dell’ictus

  • F (Face, faccia), paresi facciale: se la bocca appare storta, gli angoli “cadono” verso il basso o un lato non si muove come l’altro.
    A (Arms, braccia), deficit motorio degli arti superiori: le braccia appaiono deboli e il soggetto non riesce a tenerle entrambe tese in avanti orizzontalmente.
    S (Speech, linguaggio), difficoltà nel linguaggio: il soggetto non riesce a pronunciare frasi semplici e parla farfugliando.
    T (Time, tempo): se è presente anche solo uno di questi segni chiamare immediatamente i soccorsi.

 

Cosa fare se si sospetta un ictus cerebrale? Agire immediatamente

Chiamare subito il 118 per un trasporto urgente in Pronto Soccorso. Se si presenta uno dei sintomi precedentemente elencati NON bisogna aspettare di vedere se i sintomi migliorano con il passare del tempo, NON chiamare il medico di base o la guardia medica e NON recarsi il pronto soccorso con i mezzi propri. L’ictus cerebrale è una patologia “tempo-dipendente”, questo vuol dire che prima si interviene e più cellule cerebrali si possono salvare (“il tempo è cervello”), consentendo una migliore ripresa dall’ictus e una minore disabilità.

 

È possibile fare prevenzione?

Gli interventi di prevenzione dell’ictus sono molto più efficaci se vengono attuati nelle persone “che stanno bene”. Circa l’80% degli episodi di ictus potrebbe essere evitato mediante la prevenzione. I fattori di rischio sui quali è possibile intervenire, mediante una identificazione precoce e con una corretta assunzione della terapia sono l’ipertensione e la fibrillazione atriale. Inoltre, è possibile agire su tutti quei fattori di rischio che aumentano il rischio di un evento cerebro-vascolare: astensione dal fumo di sigaretta, controllo del peso corporeo, limitare il consumo di alcolici, praticare quotidianamente attività fisica, favorire una alimentazione con un basso contenuto di grassi  e aumentare il consumo di pesce, frutta, verdura, cereali integrali e legumi e limitare l’uso del sale.

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