Grassi (neuroscienziato): «La ricerca, per ora basata solo su modelli animali, apre la strada a nuovi interventi di riabilitazione da intraprendere subito dopo il danno, per minimizzare la disabilità post-ictus». Sono già in corso studi sperimentali su pazienti colpiti da ictus ischemico i cui risultati saranno noti nei prossimi due anni
Due i livelli di felicità: un primo collegato ad una propria realizzazione personale, di tipo cognitivo ed un altro che, invece, deriva da un piacere improvviso, momentaneo, fisico o psicologico, “edonico”. «In America, contro le forme di depressione farmaco resistenti si utilizza la Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva – spiega la neurologa – Applicata sulle zone anteriori del lobo frontale di sinistra del cervello, quelle che si attivano quando siamo felici, migliora il tono dell’umore»